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Stagioni > 2009-2010 > Ritorno
Siena ancora vivo
Chievo troppo molle
Reginaldo firma il meritato blitz al 'Bentegodì della squadra di Malesani, vittoriosa dopo due mesi: "Possiamo salvarci, dipende solo da noi". Di Carlo fa autocritica: "Poca intensità e velocità, ci siamo adeguati ai loro ritmi"
VERONA - Era un incrocio fondamentale per continuare a credere nell'impresa salvezza e il Siena non sbaglia. Anzi, a finire fuoristrada in questo confronto diretto è il Chievo, ko al 'Bentegodì e fischiato dal proprio pubblico (per la verità a volte pure ingeneroso con i gialloblù) al termine, ma anche nel corso della gara. Una squadra molle, quella guidata da Mimmo Di Carlo, almeno oggi priva di quell'intensità e di quella determinazione che sin qui l'hanno tenuto in acque tranquille, fuori dalla zona calda della classifica. Ma questo stop (il Chievo ha vinto solo una delle ultime 8 partite disputate: 2 pareggi e 6 sconfitte), il secondo consecutivo dopo quello con rimpianti a Genova, deve rappresentare un campanello d'allarme per gli scledensi, nel prossimo turno attesi a un altro delicato testa a testa sul campo dell'Atalanta.
IL SILENZIO PAGA - Dopo due mesi riassapora dunque il gusto del successo la formazione toscana (hanno avuto ragione i coraggiosi tifosi al seguito, simpatico lo striscione esposto: "San Valentino aiutaci tu"), a cui in settimana il neo presidente Massimo Mezzaroma aveva imposto il silenzio per richiamare alla massima concentrazione, oltre a cambiare qualcosa nell'organigramma. E sul campo si è vista una squadra (veniva da 1 punto negli ultimi 7 turni) viva e votata alla causa, nonostante rimanga fanalino di coda. E' infatti legittima l'affermazione dei bianconeri di Alberto Malesani, che fanno bottino pieno non a caso nel giorno in cui riescono a non incassare reti (l'ultimo incontro concluso a porta inviolata risaliva al 4 ottobre scorso, nel derby in casa contro il Livorno). Un colpo ottenuto fra l'altro senza un terminale offensivo come Maccarone, squalificato, a premiare anche le scelte coraggiose del tecnico, con Reginaldo e Ghezzal in campo dall'inizio oltre all'esclusione di Codrea, rimpiazzato da Ekdal. Certo, la classifica rimane quello che è, però da come ha festeggiato i 3 punti al triplice fischio il Siena ha la convinzione interiore di potercela fare.
MATCH WINNER REGINALDO - A firmare una vittoria esterna che mancava da inizio stagione (blitz a Cagliari), a un quarto d'ora dal termine, è un destro al volo di Reginaldo, al 2° centro personale dopo quello proprio al 'Sant'Elia', anche in quel caso in coincidenza di un successo.
Già in precedenza, comunque, i bianconeri avevano fatto correre qualche brivido ai padroni di casa, con Sorrentino decisivo due volte nel primo tempo su Vergassola e Reginaldo, oltre a un clamoroso autogol sfiorato da Yepes e salvato dal palo, dopo un cross da sinistra di Tziolis. Nella ripresa, poi, ancora il portiere dei veneti negava il vantaggio due volte a Calaiò, prima di capitolare davanti alla prodezza del brasiliano. E il Chievo? Oltre a un colpo di testa di Granoche sventato in due tempi da Curci, i gialloblù possono recriminare solo sulla traversa che nega il pari all'incornata di Bentivoglio nel finale. Troppo poco, per una formazione abituata a macinare gioco e a spingere sull'acceleratore.
DI CARLO: "POCA INTENSITA' E VELOCITA' -
Il primo ad essere consapevole che non è stato il solito Chievo è proprio Mimmo Di Carlo. "Difficile dire che cosa sia successo - riconosce l'allenatore dei veneti - anche perché avevamo iniziato bene, alzando i ritmi e costruendo alcune occasioni. Poi, invece, ci siamo adeguati al modo di giocare del Siena, che è formazione con elementi di qualità e ha sicuramente meritato di vincere. Nel secondo siamo andati un po' meglio, però sono stati gli avversari ad avere la forza e la lucidità per trovare la via della rete, mentre noi abbiamo colpito la traversa e sciupato una chance finale con Bentivoglio. Di sicuro non è stato il Chievo di sempre in termini di intensità e velocità e quando capita questo, si può perdere".
Una battuta d'arresto che può anche preoccupare. "Certo per noi era un'occasione importante, invece uscire sconfitti può fare male alla squadra. E' fondamentale che nessuno si senta tranquillo guardando la classifica, visto che siamo fra le sei formazioni che si giocheranno la salvezza sino all'ultima giornata. Io ho fiducia nel gruppo, da martedì insomma dobbiamo tornare a lavorare a testa bassa - conclude Di Carlo - per tornare il Chievo che conosciamo".
REGINALDO: "PIU' RISPETTO PER MALESANI" - Sulla sponda bianconera Alberto Malesani, beccato non poco dal pubblico per i suoi trascorsi sulla panchina del Verona, preferisce lasciare spazio e gloria ai protagonisti sul campo, in particolare al match winner Reginaldo. "Finalmente è arrivata la vittoria meritata - sottolinea l'attaccante brasiliano - dopo tante partite in cui ci siamo espressi bene sul piano del gioco, senza raccogliere frutti in termini di punti. E spesso abbiamo pagato a caro prezzo gli ultimi minuti delle gare. Avevo segnato anche in occasione del successo a Cagliari, ora spero di fare gol anche in casa, magari sempre decisivo per i 3 punti. Sono contento, soprattutto per il gruppo, che lavora dando sempre il massimo".
Un colpo esterno che può essere anche liberatorio per il Siena, da molti dato all'ultima spiaggia. "Mi auguro che da qui possiamo cominciare una serie di risultati positivi, perché non meritiamo l'attuale posizione in classifica. E soprattutto il nostro allenatore merita più rispetto da parte degli addetti ai lavori: si parlava di Beretta, del ritorno di Giampaolo, ma Malesani ha dato un'impronta precisa a questa squadra. Per questo, quando ho visto la palla dentro, sono corso ad abbracciarlo. Ho segnato pochi secondi dopo essermi infortunato alla coscia sinistra e avevo già chiesto il cambio. La salvezza? Possiamo farcela, dipende solo da noi. Ora - il messaggio di Reginaldo - dobbiamo affrontare i prossimi incontri come se fossero tutte finali".
CHIEVO-SIENA 0-1
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Mandelli, Yepes, Mantovani; Luciano, Rigoni (38' st Ariatti), Marcolini; Pinzi (15' st Bentivoglio); Pellissier, Bogdani (15' st Granoche). A disp. Squizzi, Frey, Morero, De Paula. All. Di Carlo .
SIENA (4-3-3): Curci; Rosi (40' st Jarolim), Cribari, Pratali, Del Grosso; Ekdal, Vergassola, Tziolis; Reginaldo (31' st Malagò), Calaiò (25' st Larrondo), Ghezzal. A disp. Pegolo, Fini, Rossi, Jajalo. All. Malesani.
ARBITRO: Tozzi di Roma.
MARCATORI: 29' st Reginaldo.
AMMONITI: Pratali, Rigoni e Luciano per gioco falloso, Marcolini e Larrondo per comportamento non regolamentare.
NOTE: giornata soleggiata, terreno in discrete condizioni; angoli: 5-4 per il Chievo. Recuperi: pt 0' e st 4'. Spettatori: 7.741 per un incasso di 61.871,26 euro.
(14 febbraio 2010) fonte repubblica
Siena, Vergassola: "La squadra è con Malesani"
Fonte: RAI 2
Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni della RAI dal centrocampista del Siena, Simone Vergassola, dopo l'importante vittoria di Verona: "La squadra è sempre stata col mister. Non arrivavano i risultati ma seguivamo sempre i suoi dettami. La gara della svolta? Eravamo andati vicini alla vittoria con l'Inter, oggi ci siamo riusciti, speriamo di trovare continuità. La salvezza? Noi ci crediamo"
CHIEVO-SIENA 0-1: CI PENSA REGINALDO 14/02/2010
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino, Sardo, Mandelli, Yepes, Mantovani, Luciano, Rigoni (dal 39’ st Ariatti), Marcolini, Pinzi (dal 16’ st Bentivoglio), Pellissier, Bogdani (dal 16’ st Granoche). All. Di Carlo
A disp.: Squizzi, Frey, Morero, Ariatti, Bentivoglio, De Paula, Granoche
SIENA (4-3-3): Curci, Rosi (dal 41’ st Jarolim), Cribari, Pratali, Del Grosso; Tziolis, Ekdal, Vergassola, Reginaldo (dal 32’ st Malagò), Calaiò (dal 26’ st Larrondo), Ghezzal. All. Malesani
A disp.: Pegolo, Malagò, Rossi, Fini, Jajalo, Jarolim, Larrondo
ARBITRO: Tozzi di Ostia (Conca-Vuoto/Gava)
ANGOLI: 6-4
AMMONITI: 36’ pt Pratali (S), 24’ st Marcolini (C), 33’ st Rigoni (C), 42’ st Larrondo (S), 46’ st Luciano (C)
ESPULSI: nessuno
MARCATORI: 30’ st Reginaldo (S)
E’ il giorno dell’amore, dei baci e dei cioccolatini a forma di cuore. Il Siena se la va a giocare proprio nella città degli innamorati, Verona, in casa del Chievo. C’è un simpatico striscione nel settore ospiti del Bentegodi: ‘San Valentino aiutaci te’: il Santo ascolta e strizza l’occhio. E’ una finale Champions per Malesani e i suoi, detta legge il presidente. Non c’è Maccarone, tra i bianconeri, me c’è Reginaldo, se acciaccato ancora meglio. C’è la voglia di vincere, di tornare a gioire. Quella che esplod al fischio finale
Malesani preferisce Rosi a Malagò, al centro della difesa riprova la coppia Cribari-Pratali. Posiziona Ekdal davanti alla difesa, Calaiò come punta del tridente. Di Carlo si affida alla coppia Bogdani-Pellissier con Pinzi sulla trequarti.
La prima occasione della partita è dei padroni di casa, al 3’, da subito intraprendenti: bravo Curci a chiudere lo specchio della porta a Pinzi e a deviare in angolo. Al 4’ su un tiro dal limite gialloblu Rosi stoppa, la palla rimane lì (il terreno del Bentegodi non è proprio il massimo), poi riesce a spazzarla via prima che Pellissier ne approfitti. Al 9’ Pratali in area anticipa l’ex Bogdani di testa. Il Siena soffre, chiuso nella propria metà campo, fatica a trovare spazi quando deve ripartire. Al 14’ Tozzi lascia proseguire su un possibile fallo su Calaiò al limite dell’area. Al 16’ l’Arciere recupera palla, la protegge poi passa a Ghezzal che di destro non crea problemi a Sorrentino. Al 17’ Vergassola non arriva sul traversone di Reginaldo e guadagna solo un angolo. La gara procede a ritmi blandi, ma con il passare dei minuti i bianconeri guadagnano metri. Al 28’ il tirocross di Luciano è, per la fortuna di Curci, fuori. Al 31’ il portiere fa sua la palla in un’azione fotocopia della precedente. Al 38’ Sorrentino para a terra sul tentativo di Reginaldo. Al 41’ l’ennesimo episodio sfortunato nella stagione nera del Siena: al 40’ Tziolis crossa basso dalla sinistra, la palla finisce sui piedi di Yepes e poi colpisce il palo. Sarebbe stata una clamorosa autorete, un gol tutto sommato meritato.
Nella ripresa, al pronti via, Calaiò mette subito Sotrrentino alla prova: di sinistro l’Arciere costringe il portiere all’angolo. E’ però il Chievo che, come nel primo tempo, spinge sull’acceleratore. Prima Marcolini, poi Pellissier mettono i brividi a Curci, la difesa bianconera, seppur in affanno, ci mette una pezza. Fuori al 5’ la conclusione di Sardo, tra le braccia di Curci il cross di Luciano. Al 12’ completamente fuori dallo specchio della porta la punizione dalla distanza di Pellissier. Al 13’ Vergassola (Reginaldo in fuorigioco rallenta la corsa) non arriva sulla verticalizzazione di Calaiò, Sorrentino lo anticipa. Al 14’ ottima la chiusura di Pratali che ferma un contropiede pericoloso dei padroni di casa. Al 18’ il nuovo entrato Granoche si mette subito in mostra: Curci, in due tempi, dice di no al suo colpo di testa. Il Siena continua a soffrire, ma al 20’ Calaiò guadagna un angolo, poi al 22’ ancora l’attaccante, dopo una bella triangolazione veloce con Ghezzal e Reginaldo, tira a botta sicura e colpisce Sorrentino, sullo sviluppo non ha fortuna nemmeno il suo pallonetto. La partita è viva e aperta a ogni risultato. Risultato che cambia al 30’: Larrondo (ottime le premesse per il futuro), entrato al posto di Calaiò, spizzica di testa il cross di Vergassola, la palla arriva a Reginaldo che al volo di destro (il brasiliano si era portato verso l’area dolorante camminando), porta i bianconeri in vantaggio e poi corre ad abbracciare il suo mister. Al 35’ sbilenca la punizione di Del Grosso. Grosso rischio per i bianconeri al 40’: la traversa dice no al colpo di testa di Bentivoglio. Il Chievo spinge, ma Curci è sempre attento. L’occasione di chiudere l’incontro capita a Ghezzal: da solo, davanti a Sorrentino, si fa stregare dal portiere. Poi al 44’ Ekdal tira altissimo. Incredibile intervento di Curci al 49’: ci mette le manone sul colpo di testa di Bentivoglio. Al fischio finale sulla panchina bianconera esplode la gioia, Malesani, il suo staff, Calaiò, Rosi, tutti si abbracciano. Hanno vinto una finale. Tre punti per tenere ancora viva la speranza. Un cioccolatino a forma di cuore in una stagione troppo amara. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line
La risposta che aspettavamo. Si riaccende la fiammella 14/02/2010
Quando meno te lo aspetti, riecco il Siena. Una vittoria importante, quella ottenuta oggi a Verona, che ridà morale e speranza. La strada è ancora lunga, tortuosa, difficilissima, ma con i tre punti di oggi una fiammella è ancora tenuta in vita.
Non è stato affatto facile vincere a Verona, la mancanza di Maccarone pareva togliere ogni speranza agli uomini di Malesani, invece è venuto fuori il carattere, quel carattere che tante volte avevamo invocato. Nei momenti di diffcoltà i veri uomini rispondono, e così è stato. Oggi i cosiddetti “attributi” si sono visti. Nessuno svarione, attenzione indifesa, e un Chievo piuttosto in crisi, a onor del vero, hanno determinato il risultato finale, più che meritato. Un 1 a 0 che poteva essere ancora più rotondo se Calaiò e Ghezzal non avessero sbagliato gol già fatti, ma che solo grazie alla parata finale di Curci si è potuto concretizzare al fischio finale.
Adesso dobbiamo andare avanti alla giornata, buttando nel cestino le varie tabelle. I punti che ci separano dalla salvezza sono ancora 8, tanti per sperare più di tanto. Oggi abbiamo potuto capire, se non altro, che non siamo ancora con la testa in B, che ci possiamo crederci e che non sarà, da qui alla fine, un lungo calvario.
Confidiamo nei nostri giocatori, in Malesani, uomo esperto e rotto ad ogni esperienza, ma auspichiamo anche in un pizzico di fortuna un più che oggi c'è stata, ma che è ancora in debito (e molto) con i nostri colori.
Forza Roburrone! (Antonio Gigli)
Fonte: Fedelissimo Online
DA VERONA: REGINALDO E VERGASSOLA 14/02/2010
Reginaldo: “Oggi abbiamo conquistato tre punti importantissimi e non era facile vincere al Bentegodi. Qui a Verona è iniziato il nostro campionato. D’ora in poi ogni partita sarà una guerra. Non meritiamo di essere dove siamo, lavoriamo sempre con impegno, ogni giorno, ora dobbiamo iniziare a toglierci le giuste soddisfazioni. Con un gruppo così e un po’ più di fortuna, riusciremo a uscire da questa situazione immeritata. Da martedì torneremo ad allenarci e dare il massimo, pensando al Napoli per un’altra prestazione come quella di oggi. Il gol? Due secondi prima mi si era contratto l’adduttore mi sono avvicinato all’azione camminando, mi sono trovato lì… Sto comunque bene, martedì sarò in gruppo. L’abbraccio a Malesani dopo la rete? Merita anche lui di togliersi grosse soddisfazioni. Non è giusto che venga sempre messo in discussione, tutte le volte. Da quando è arrivato si è messo subito a nostra disposizione, ha cercato di aiutarci con il lavoro e cercando di darci tranquillità in un momento difficile. Come la squadra ha sempre dato il massimo. Noi che lavoriamo con lui sappiamo quanto vale, ha dato un’altra mentalità al nostro calcio. Mi auguro che rimanga con noi fino alla fine. E’ un grande uomo, lo spero di cuore, ma perché lui rimanga dipende da noi. Ci crediamo”.
Simone Vergassola: “Abbiamo interpretato la gara nella maniera giusta. Il campo era disastroso, facevamo fatica a giocare palla a terra. Abbiamo cercato di impostare le azioni partendo dal basso, poi hanno fatto la differenza la qualità di Reginaldo e Ghezzal là davanti, la voglia e la determinazione di Calaiò e Larrondo, giovane ma bravissimo. Curci è stato eccezionale soprattutto nei minti finali, sulle palle alate. Abbiamo meritato tutti questa vittoria. Abbiamo perso partite incredibili, oggi con un pizzico di fortuna ce l’abbiamo fatta, non abbiamo rubato niente. Nel complesso abbiamo creato più di loro, abbiamo giocato una partita accorta che potevamo chiudere prima senza rischiare fino alla fine. Per noi la situazione è sempre difficile, ma abbiamo il diritto e il dovere di crederci e andare ovunque a giocarcela così con attenzione e determinazione e con la capacità di far male al momento giusto. I fischi a Malesani? Purtroppo in Italia il tifo è particolare succedono anche queste cose, da altre parti sarebbe stato accolto in maniera diversa. Ma è un uomo di esperienza, gli avrà fatto male, ma passerà anche questa. A noi ha fatto piacere andare ad abbracciarlo dopo il gol perché anche lui sta attraversando un momento particolare. Ci è sempre stato vicino, noi crediamo nel suo lavoro e da quando è arrivato abbiamo sempre cercato di dare in campo quello che lui chiedeva. Insieme vogliamo provarci. Alla fine il mister era contento per la classifica, ma soprattutto per noi, perché non è facile quando giochi bene e perdi, rischi veramente di cadere in una depressione sportiva. Invece oggi abbiamo dimostrato di essere vivi e dobbiamo provarle tutte. Lui”. (a.go.)
MEZZAROMA: D'ORA IN POI SPUTARE SANGUE SU OGNI CAMPO
Massimo Mezzaroma: “Oggi ho visto una squadra che ha prodotto tanto, lo 0-1 ci va pure stretto. Era importante muovere la classifica, quel tredici punti non si potevano proprio più vedere. I ragazzi hanno tutti i numeri per riuscire a vincere tutte le partite da qui alla fine. Non è più il tempo per ragionare o esprimere opinioni, ogni partita adesso va giocata all’ultimo sangue, con grande intensità. Vedremo poi alla fine come andrà a finire. Questo potrebbe essere davvero l’inizio di qualcosa di divertente. Malesani? Chiedo scusa ma sto imparando adesso il vocabolario del calcio. Sono abituato a fare e non a dire. Io non ho mai detto di voler mandare via Malesani. Ho detto che serviva maggiore coesione nel gruppo anche nei confronti di Alberto. Se Reginaldo dedica il gol al suo mister vuol dire che si è creata questa alchimia. Il dato di fondo, ora, è che bisogna andare su tutti i campi a lottare, non siamo né belli, né carini né fortunati, né nobili. Dovremo andare a sudarci la pagnotta ogni volta, al di là del valore di chi avremo davanti. Siamo una squadra di gente comune che deve dimostrare che a vote la gente comune ha più birra dei carini, dei fortunati e dei nobili. Il direttore sportivo? Nella prossima settimana voglio chiudere il cerchio societario con le figure necessarie. Perinetti? Non ho mai nascosto di volerlo, ma non possiamo attendere, dobbiamo dare corso e spessore a un progetto. Siamo già a fine febbraio. Mancano pochi mesi al termine della stagione. Dobbiamo costruire. In queste settimane mi sono impegnato a fare tutto, sento la necessità di avere al più presto un tassello importante come il diesse all’interno del gruppo. Cosa voglio dire ai tifosi? E’ il momento che ci stiano vicini, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, mi auguro che domenica vengano in tanti a vedere, anzi a tifare, per la loro maglia, la loro squadra, la loro città”. (a.go.)
Fonte: Are-Fedelissimo on line
Le pagelle del Fedelissimo Online 14/02/2010
Curci 7: Chiude la porta bianconera in più di un’occasione. Riesce a trasmettere la giusta tranquillità a tutta la difesa. All’ultimo minuto salva su Bentivoglio. Ora ci aspettiamo continuità.
Rosi 6: Lotta con la solita grinta spingendo continuamente sulla fascia destra. Qualche sbavatura in fase difensiva ma quando parte mette quasi sempre in difficoltà l’avversario.
Pratali 6: Non ha ancora raggiunto la giusta condizione, ma non concede quasi nulla al suo avversario. Poche sbavature e buona intesa con Cribari.
Cribari 6,5: Non concede niente a Pellissier, il terminale più pericoloso del Chievo. Gioca con sicurezza e determinazione e non rischia mai niente.
Del Grosso 6: Non abbandona mai la sua zona presidiandola con ordine risultando, alla fine, poco incisivo in fase offensiva , ma l’importanza della partita non permetteva altro.
Reginaldo 7: Non ha ancora ritrovato lo scatto per cui si è fatto conoscere, ma nell’uno contro uno è sempre molto efficace. Segna il goal della vittoria con un tiro preciso e potente che non lascia scampo a Sorrentino.
Ekdal 7: Un’altra invenzione di Malesani. Lo schiera al posto di Codrea e lo svedesino lo ripaga con una superba prestazione, tutta sostanza e senza fronzoli.
Vergassola 6.5: E’ sempre al posto giusto, nel momento giusto. Si erge a diga al centro del campo pur non rinunciando a rilanciare l’azione.
Tziolis 6: Il giovane greco disputa una partita molto ordinata senza commettere errori. Un suo taglio in area avversaria costringe Yepes ad un goffo intervento da cui poteva nascere il vantaggio per la Robur.
Gezzal 6: Se non si fosse mangiato una rete incredibile avrebbe meritato qualche cosa in più della sufficienza. Sbuffa, corre, va a cercarsi il pallone, tiene palla nei momenti di maggiore pressione clivense. Ma quella rete…..
Calaiò 5,5 : Tarda ad entrare in partita, forse anche perché viene lasciato troppo solo dai suoi compagni. Nel secondo tempo, con la squadra che attacca, si riprende, ma sbaglia una rete che grida ancora vendetta.
Larrondo 6,5: Entra nel finale e inizia un suo personale duello con Yepes che vince appoggiando a Reginaldo la palla che il brasiliano trasformerà nel goal partita.
Malagò e Jarolim: entrano nei minuti finali per apportare la loro freschezza fisica.
Malesani 7: Alla fine i suoi sforzi vengono ripagati. Geniale l’intuizione di schierare Ekdal davanti alla difesa, commovente l’abbraccio e l’affetto che tutti i giocatori gli rivolgono alla rete e al fischio finale dell’arbitro.
Arbitro Tozzi 6: ma non ci ha convinto del tutto. Chiude un occhio su un intervento di Marcolin su Ekdal che meritava qualcosa di più di una semplice ammonizione e lo salva poco dopo dal secondo sacrosanto cartellino giallo, cioè dall’espulsione. Giudica non volontario un fallo di mano in area commesso da Pratali.
Fonte: Fedelissimo Online
Serie A - Reginaldo gol, il Siena torna a vincere
Eurosport - dom, 14 feb 14:56:00 2010
Una prodezza del brasiliano nella ripresa risolve il match del Bentegodi. Il Chievo cede il passo e il Siena torna a sperare
Per il Siena quella del Bentegodi aveva tutta l'aria di essere un'ultima spiaggia, anche perchè era lo stesso campo che ricordava una spiaggia. E dopo 70 minuti di noia la formazione dell'ex tecnico del Chievo Malesani, che nelle ultime 7 partite aveva portato a casa la miseria di 1 punto, ringrazia il jolly di Reginaldo e conquista 3 punti che tornano a smuovere la classifica, in una situazione che resta comunque critica. Di contro suona l'allarme in casa Chievo. Una vittoria nelle ultime otto partite, un attacco che non appena Pellissier si blocca diventa imbarazzante per la serie A e una volata salvezza che i gialloblù affrontano sì in vantaggio, ma con il fiato corto.
L'avvio è del Chievo. I gialloblù pressano alto, mettono alle corde la difesa del Siena. Marcolini sulla sinistra con l'ausilio di Mantovani trova il fondo con continuità, Pellissier e Bogdani creano pensieri ai centrali avversari, il gioco del Siena risente delle difficoltà. Qualche cross pericoloso, qualche mischia interessante, ma la vera palla gol non arriva. Il Siena capisce che può giocarsela, Ekdal sale di più, Ghezzal tiene più palla, Calaiò si fa trovare più pronto sulle lunghe ribattute della difesa toscana. E così la seconda parte della prima frazione è di marca ospite, con il Siena che rispetto al Chievo una limpida palla gol la può annoverare. Calaiò entra in area defilato sulla corsia di sinistra, mette in mezzo un pallone rasoterra che incoccia il piede di Yepes, la palla rotola sul palo, poi lo stesso difensore della nazionale colombiana può respingere la minaccia.
Se il primo tempo è stato bruttino, nella ripresa la musica non cambia. Un bel sinistro di Calaiò in apertura respinto in angolo da Sorrentino sembra l'avvisaglia di qualcosa di buono, ma così non è. Ad accorgersi che alla sua squadra serve una scossa è Di Carlo, che al quarto d'ora effettua un doppio cambio: dentro Granoche e Bentivoglio per Bogdani e Pinzi. Guarda caso un paio di minuti dopo arriva la palla gol del Chievo con un colpo di testa di Granoche parato in due tempi da Curci. Scampato il pericolo, il Siena in contropiede crea l'occasione più ghiotta. Scambio in velocità Ghezzal, Reginaldo e Calaiò, con quest'ultimo che solo davanti a Sorrentino conclude sul corpo del portiere in uscita. E' tuttavia l'aperitivo del gran gol di Reginaldo, che qualche secondo prima di esplodere il gran destro che batte Sorrentino, aveva chiesto il cambio alla panchina. Il Chievo reagisce ma la speranza, con un gran colpo di testa di Bentivoglio nel finale, si infrange sulla traversa difesa da Curci.
Chievo-Siena 0-1: La speranza è l'ultima a morire... Chi lo dice? REGINALDO!
Il Siena torna alla vittoria.
14/feb/2010 17.02.00
La squadra di Malesani raggiunge quota 16 punti in campionato, e si dimostra ancora capace di dire la sua. I tifosi della squadra toscana possono tornare a sperare.
In campo – Nel Siena c'è l'emergenza centravanti, perchè manca il bomber Maccarone; Malesani manda perciò in campo Calaiò come unica punta, impostando un 4-1-4-1 con Ekdal a far filtro tra difesa e centrocampo. Solito 4-3-1-2 invece nel Chievo, le cui punte sono Bodgani e Pellissier, con Pinzi ad occupare la trequarti.
Si gioca – Parte forte il Chievo, grazie soprattutto allo strapotere di Mantovani sulla corsia destra; già al secondo minuto il terzino imbecca Bodgani in piena area, ed il centravanti abilmente smarca Pinzi, mettendolo in condizione di tentare un pericoloso tiro dalla breve distanza. Curci è molto abile, in questo caso, a coprire lo specchio, tuttavia il suo coinvolgimento si fa sempre più sporadico, e non tanto per merito dei difensori del Siena (la retroguardia bianconera è la più battuta del campionato), quanto per lo scarso impegno mostrato dai terminali offensivi del Chievo. É il Siena a fare la partita nel primo tempo, soprattutto in virtù delle iniziative personali delle proprie ali; l'unico frutto del possesso continuativo della squadra toscana è un palo, colpito involontariamente dal clivense Yepes (al 40 esimo minuto) nel tentativo di mettere in angolo il pallone calciato da Tziolis, e giunto in prossimità della linea di porta. La prima parte della gara si chiude senza emozioni e senza recupero.
Di tutt'altra caratura il secondo tempo: la cronica necessità di fare punti obbliga i toscani a giocare con maggiore convinzione, dato che nulla hanno da perdere, e già al 46' Calaiò tramite un sinistro da fuori impensierisce Sorrentino. Poco a poco, soprattutto grazie al duro lavoro del faticatore Ekdal (ed alla ordinata gestione del possesso attuata da Vergassola e Tziolis) il Siena diviene padrone del campo, ma il breve dominio dei toscani è interrotto a causa del doppio ingresso di Bentivoglio e Granoche: l'attaccante uruguaiano, appena entrato, costringe Curci ad un difficile intervento in due tempi. Grazie ai tanti nuovi innesti la partita si è svegliata, i giocatori più nervosi si lasciano andare a qualche fallo di troppo, ed aumenta il numero di occasioni: la girata di Marcolini è imprecisa, quella di Reginaldo invece va a segno, al 75esimo minuto di gioco. Agli uomini di Di Carlo non pare vero di poter perdere proprio contro gli ultimi in classifica, eppure, nonostante i tentativi sempre più insistenti di raddrizzare la gara, il risultato rimane inchiodato sullo zero a zero: gli uomini al comando Malesani giocano ora con maggior sicurezza, ed un prodigioso intervento di Curci, sul colpo di testa di Bentivoglio, pone il sigillo sulla partita.
La chiave – Non è certo a livello tattico che il Siena vince la sua partita. Il singolo gesto tecnico di Reginaldo è tutto, in questa gara, poichè sblocca la situazione regalando ai bianconeri una vittoria che mancava da tantissimo, e funziona da autentica iniezione di fiducia per i compagni del brasiliano.
La chicca – Ekdal. Occupa un punto nevralgico dello schieramento bianconero, e svolge i suoi compiti con grande grinta. La supremazia del Siena a metacampo è soprattutto merito del suo apporto costante e concreto, e del suo oscuro lavoro di collegamento tra i reparti.
Top&Flop – Granoche e Bentivoglio sono riusciti a dare un scossone ad un Chievo malandato, la prestazione dei due è l'unica nota positiva per Di Carlo in questa giornata. Curci dà sicurezza ad un reparto colabrodo, ed al 94esimo salva la partita evitando il possibile pareggio di Bentivoglio. Bene anche Mantovani autore di ottimi cross. Giornata no invece per l'impalpabile Pellissier, e per i nervosi Marcolini e Pratali.
Andrea Tagliabue
IL TABELLINO
CHIEVO-SIENA 0-1
MARCATORI: 75' Reginaldo
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6; Sardo 5.5, Mandelli 6, Yepes 5.5, Mantovani 6.5; Luciano 6, Rigoni 6 (83' Ariatti s.v.), Marcolini 5.5; Pinzi 6 (60' Bentivoglio 6.5); Bodgani 6 (61' Granoche 6.5), Pellissier 5.5. A Dispozione: Squizzi, Frey, Morero, De Paula. All. Di Carlo 5.5
SIENA (4-1-4-1): Curci 6.5; Rosi 6 (86' Jarolim s.v.), Cribari 5.5, Pratali 5.5, Del Grosso 5.5; Ekdal 6.5; Reginaldo 6.5 (78' Malagò s.v.), Vergassola 6, Tziolis 6, Ghezzal 6.5; Calaiò 6 (71' Larrondo 6). A Disposizione: Pegolo, Fini, Rossi, Jajalo. All. Malesani 6
ARBITRO: Tozzi 6
AMMONITI: Pratali (S); Marcolini, Rigoni, Luciano (C)
fonte goal
Promossi&Bocciati di Chievo-Siena: Tziolis subito bene, Yepes quanti errori!
Reginaldo reclama un ruolo da leader.
Reginaldo esulta, sua la rete decisiva in Chievo-Siena (Getty Images)
Di Carlo: Non fa più notizia il Chievo solido ed ordinato, una delle poche squadre di “media classifica” rimaste tali anche in questo campionato. La sua squadra oggi è indolente, assente, colpevole forse di aver sottovalutato un avversario considerato (a torto) come già spacciato.
Voto 5,5
Malesani: Vince, ma convince poco. Le sue quadre sono sempre piuttosto fantasiose a livello tattico, ed è sicuramente un protagonista irrinunciabile della serie A. Tuttavia, alcune sue scelte fanno davvero discutere: la sostituzione di Calaiò, ad esempio, attuata in tempi sospetti (non appena il centravanti si mangia un gol facile facile) spinge a porsi qualche domanda sulla reale capacità del tecnico di gestire le emergenze. Funziona invece Ekdal, anche se più per meriti personali dello stesso. Voto 6
Luciano: Giocatore d'esperienza e dai piedi buoni, tutti i palloni importanti del Chievo passano da lui. Non è più il laterale mobile che semina il panico nelle difese rivali, e non è nemmeno giusto pretendere dal brasiliano prestazioni di questa natura. Gioca una partita onesta, ma fallisce nel dare la “scossa” ai suoi. E da un veterano era lecito aspettarsi qualcosa di più, soprattutto a livello emotivo. Voto 6
Reginaldo: L'alter ego di Luciano, poiché non può più contare sullo scatto bruciante vantato in gioventù, ma ha conservato intatta l'abilità nel gioco in velocità. E' il cervello della squadra toscana, il fuoriclasse, e reclama prepotentemente un tale ruolo quando fredda Sorrentino con una splendida voleè. Voto 6,5
Ekdal: Probabilmente il migliore della partita. Il Siena gioca alla pari con l'ottimo Chievo di questo campionato, ed è già una notizia. Il mediano, unico centrocampista arretrato, deve giocare con freddezza e mantenere i nervi saldi, e ci riesce, esaltandosi non appena guadagnato il vantaggio. Partita di grande quantità per lui.
Voto 6,5
Tziolis: Appena calato in un contesto molto problematico, gioca con grandissima tranquillità, ed è autore di un'ottima prestazione. Giocatore su cui ha senso costruire, se non vorrà essere solo di passaggio.
Voto 6
Yepes: Giocatore non da serie A. Possiede interessanti qualità, ma perde troppo spesso la concentrazione. Alcuni suoi interventi sono da campionato inglese, altre decisioni troppo azzardate. È autore della più pericolosa occasione da gol del Siena (almeno fino alla rete di Reginaldo) quando spinge contro il palo il pallone messo in mezzo da Tziolis, facendo meglio dei propri avversari in quella occasione. Voto 5,5
Andrea Tagliabue fonte goal
Reginaldo risveglia il Siena
Il Chievo dura dieci minuti
Con una rete del brasiliano al 30' della ripresa, i toscani passano a Verona e possono sperare ancora nella salvezza. Deludenti i veneti, che dopo una buona partenza colpiscono solo una traversa con Bentivoglio
VERONA, 14 febbraio 2010 - Il Siena non si arrende alla retrocessione. Il Chievo non è ancora salvo. Questi i temi di Chievo-Siena 0-1, decisa da un gol di Reginaldo al 30' della ripresa. L'impresa dei toscani, che hanno preso coraggio col passare dei minuti, resta difficile. Ma non impossibile. Questi tre punti fanno molto morale e facilitano il lavoro del coraggioso Alberto Malesani. Male invece il Chievo, che conferma di attraversare un periodo negativo.
PARTENZA CHE INGANNA — I veneti, schierati da Di Carlo con il consueto undici in cui Bogdani è il partner di Pellissier, partono subito forte sfruttando i timori del Siena. Curci esce bene su Pinzi e i primi dieci minuti del Chievo sono incoraggianti. Il Siena, con Codrea in tribuna per scelta tecnica e Calaiò per lo squalificato Maccarone, pare in difficoltà. Tuttavia l'azione del Chievo perde efficacia col passare del tempo. Il primo tempo scorre nella noia più assoluta. L'unico brivido nel finale, quando uno spunto di Tziolis sulla sinistra mette in difficoltà Yepes, che devia sul palo sfiorando l'autorete. Ma lo 0-0 al riposo rispecchia quanto visto in campo.
MERITATO — Nella ripresa il Siena prende coraggio perchè capisce che con Chievo così mediocre si può colpire. Calaiò, generoso ma impreciso, stuzzica subito Sorrentino. Di Carlo prova a scuotere la squadra con il doppio cambio Granoche-Bentivoglio per Bogdani e Pinzi. Il sudamericano impegna Curci di testa. Ma è un lampo nel vuoto. La giocata decisiva per il Siena arriva alla mezz'ora, con Reginaldo che trova la rete con un bel destro al volo dal limite dopo un rimpallo tra il nuovo entrato Larrondo e Mandelli.
POCO CHIEVO — Ci si aspetta la furiosa reazione del Chievo, ma la squadra di Di Carlo si accende solo in occasione del colpo di testa di Bentivoglio, che si spegne sulla traversa. Troppo poco. Domenica a Bergamo i veneti faranno bene a tornare la squadra che ha così ben impressionato fino a poche settimane fa. La zona pericolo resta lontana, ma giocando così non ci si può sentire già salvi.
fonte gazzetta
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