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Storia
La storia
Gli albori
"Anno zero" del calcio senese è il 1904 quando alcuni affiliati alla Società Sportiva Mens Sana In Corpore Sano si scindono fondandone una nuova, la Società Studio e Divertimento. Adottata una casacca a scacchi bianconeri, dai colori della balzana (lo stemma) della città di Siena, si dedicano in un primo tempo al podismo, alla pesistica e al ciclismo. Qualche tempo dopo però fa il suo ingresso il calcio, cui in pratica si dedica tutto l'interesse societario. Nel 1908 viene istituita la Società Sportiva Robur (Robur è tutt'ora il nome con cui i senesi chiamano la loro squadra di calcio, per distinguerla dalla Mens Sana e dalla Virtus, le due squadre di basket). La Robur calcistica gioca le sue prime partite di calcio alla Piazza d'Armi e nonostante, per la mancanza di fondi, il campo di gioco lasci molto a desiderare, i senesi si interessano subito alla nuova squadra.
L'esordio in campionato
Primo campionato della Robur è quello 1920-21, girone toscano, e si conclude subito con una grande vittoria della compagine senese. Gli anni della disorganizzazione iniziale paiono ormai lontani e negli anni '30 la Robur è una delle più avanzate società toscane.
La nascita dell'A.C. Siena
Alla vigilia del campionato di serie C 1933-34 le viene cambiato nome in Associazione Calcio Siena, rimasto fino a oggi. Nel campionato successivo i senesi giungono fino allo spareggio per la Serie B: nella gara per la promozione, disputata sul neutro di Pistoia, il Siena affronta la Reggiana, travolgendola con un 7-0 e guadagnando uno storico traguardo. Tuttavia l'anno seguente il Siena non riesce a reggere il confronto con le compagini del campionato cadetto, tornando in C. La società decide di ricostruire però un organico competitivo per riconquistare al più presto la B: obiettivo concretizzatosi nel 1937-38 quando il Siena stravince il campionato con 12 punti sul Ravenna secondo. Per il successivo campionato di serie B viene costruito un nuovo stadio, il "Rino Dauss": si tratta dello stesso stadio in cui il Siena gioca oggi, che viene in seguito ribattezzato "Rastrello" e poi più recentemente intitolato ad Artemio Franchi. All'attuale nome dello stadio è stata aggiunta la denominazione "Montepaschi Arena".
Gli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale sono gloriosi: nel 1938-39 il Siena vince il derby con la Fiorentina e gioca un campionato di vertice, mancando la promozione in serie A di un solo punto. Ma la forza dei senesi si fa sentire soprattutto in Coppa Italia: giunti alla fase finale, i bianconeri affrontano il Bologna, di lì a poco futuro campione d'Italia. A Siena la Robur impone un doppio (in quanto la prima gara viene ripetuta, su accoglimento del ricorso del Siena contro una clamorosa svista arbitrale) pareggio ai felsinei. A Bologna è sconfitta, ma anche perché i locali pensano bene di far inzuppare il campo prima della partita per fermare i giocatori senesi, notoriamente rapidissimi.
Gli anni bui del dopoguerra
Gli anni d'oro sono spezzati dalla guerra: in un Paese martoriato dal conflitto e in cui gli spostamenti sono precari per le strade e le ferrovie semidistrutte, la FIGC decide la divisione in 2 gironi (nord e sud) della B, annunciando che solo le prime sette rimarrano nel campionato cadetto l'anno successivo. Beffardamente il Siena giunge ottavo a 2 punti dal Pescara e torna in Serie C. Dopo due anni destino analogo: il Siena conosce l'onta della Serie D ed entra in un periodo buio.
L'era Nannini
Un Siena in piena crisi societaria passa sotto il controllo del neopresidente Danilo Nannini, ex giocatore dei bianconeri.
Nel 1955-56 il Siena vince lo spareggio con l'Empoli e risale in C; nella stessa stagione vince anche il titolo di Campione d'Italia di IV serie. Una squadra di giovani, guidati da Oronzo Pugliese, regge il confronto con le grandi compagini di serie C.
Nel 1958-59 un'incredibile beffa: il Siena conduce il campionato per quasi tutta la stagione, ma verso la fine viene raggiunto dall'Ozo Mantova. Le due squadre, giunte a pari punti, si affrontano in uno spareggio a Genova, ma la vittoria è dei lombardi. Purtroppo la delusione sportiva degenera in una crisi societaria senza precedenti.
Uscito di scena lo storico presidente Nannini, il Siena retrocede nuovamente in serie D e sfiora il fallimento.
Nascita del Siena S.P.A.
Viene salvato solo dall'intervento dell'ex medico sportivo Vittorio Beneforti, che nel 1974-75 guida i bianconeri al ritorno in serie C. I problemi economici però continuano e allora il Siena Club Fedelissimi lancia l'idea di una trasformazione della società in una Società per azioni, ma il tutto si risolve con un nulla di fatto.
Arriva però l'ennesima beffa in campionato dovuta alla divisione nel 1975 della terza serie tra C1 e C2, precisando a inizio stagione che solo le prime dodici di ogni girone rimarranno in C1: il Siena giunge tredicesimo, a 2 soli punti dalla salvezza, e deve accomodarsi in C2. Torna intanto alla poltrona presidenziale Danilo Nannini, che rilancia l'idea dell'azionariato popolare. Il 27 marzo 1980 l'A. C. Siena diventa finalmente una S.p.A. Sotto la presidenza di Nannini i senesi riconquistano la C1 nel campionato 1981-82.
Gli anni di Paganini
A metà anni '80 Nannini lascia definitivamente la presidenza e la squadra viene rilevata da un imprenditore romano, l'avvocato Max Paganini. Sotto la sua guida il Siena raggiunge una certa stabilità e, dopo due retrocessioni e altrettante promozioni tra C1 e C2, gioca dieci campionati consecutivi nella terza serie, fino alla fine degli anni '90.
Il ritorno in Serie B
La seconda metà degli anni '90 porta notevoli cambi societari, che gettano le basi della grande Robur attuale. Nel 1997 la società passa a Claudio Corradini, che guida i bianconeri ad una difficile salvezza ai play-out. Nel 1999 nuovo cambio societario: stavolta un nutrito gruppo di imprenditori, Pastorello, Ponte, Salvietti, Pianigiani, Mangiavacchi e Verdiani (ironicamente chiamati a Siena il "40-40-20"), affida la compagine ad Antonio Sala. Contro ogni pronostico il Siena, guidato dalle "colonne" Gil Voria, Michele Mignani e Stefano Argilli, stravince il girone A della serie C1 e dopo 55 anni torna in serie B. La prima stagione tra i cadetti è tranquilla, ma nel campionato 2001-02 qualcosa comincia a scricchiolare. Il Siena, le cui azioni sono state nel frattempo rilevate da Paolo De Luca, viene affidato in un primo tempo a Giuseppe Papadopulo. La Robur però è ancora pericolosamente in zona retrocessione e il mister viene esonerato. Il cambio allenatori non sortisce però alcun effetto e Papadopulo torna in panchina. Il tecnico pisano compie un miracolo e conquista una clamorosa salvezza, battendo nella gara decisiva la Sampdoria.
La serie A
Il 2002-03 è la stagione d'oro di Siena. L'organico della squadra è indubbiamente competitivo. Confermato in panchina Papadopulo, la Robur può annoverare giocatori come l'esperto portiere Giuseppe Taglialatela e il suo valido sostituto Marco Fortin, i pilastri difensivi Mignani e Davide Mandelli, un forte centrocampo con Luca Cavallo, Vincenzo Riccio e l'allora sconosciuto brasiliano Rodrigo Taddei, e un attacco in cui svettano Simone Tiribocchi, Pinga e il giovane Raffaele Rubino. Il Siena parte subito forte e in poche giornate è già solo in testa alla classifica. In molti credono si tratti del classico "fuoco di paglia", invece al giro di boa di metà campionato il Siena è sempre lì, solo al comando. A fine stagione i bianconeri vincono la serie B, con un punto di vantaggio sulla Sampdoria (distacco per la verità "bugiardo", visto che il Siena ha rallentato verso fine stagione, a promozione matematica) e guadagnano per la prima volta la storica promozione in Serie A.
Il 31 agosto 2003 il Siena (cui sono giunti campioni del calibro di Enrico Chiesa, Tore Andre Flo e Nicola Ventola) gioca la sua prima partita in Serie A: l'avversario è il Perugia di Serse Cosmi e, nel capoluogo umbro, la contesa termina 2-2. Il primo goal della storia del Siena in serie A viene segnato dopo 19 minuti dal centrocampista Andrea Ardito. Il 21 settembre, terza di campionato, la Robur ottiene la prima vittoria nella massima serie: nel derby contro l'Empoli vince con un perentorio 4-0. Seguono poi ottimi risultati (pareggi contro Parma e Roma ma soppratutto la vittoria contro La Lazio per 3-0). La squadra senese chiude il girone d'andata al 12° posto ma il girone di ritorno sarà più difficile (periodo di 4 sconfitte consecutive) per poi ritornare a medi risultati. La prima stagione, con la squadra ancora guidata da Papadopulo, vede i bianconeri salvarsi piuttosto tranquillamente, giungendo tredicesimi, con 2 punti sulla zona retrocessione.
Il campionato 2004-2005 è invece più sofferto: il Siena si salva per un solo punto, grazie alla vittoria per 2-1 sull'Atalanta (gara molto dura, nonostante gli avversari siano già retrocessi) e stacca il biglietto per la terza stagione in serie A.
Nel 2005-06 il Siena ottiene la matematica salvezza con due giornate di anticipo, grazie al 17° posto ed un'ottima prova del veterano Chiesa e il neo bomber, l'albanese Erjon Bogdani, entrambi con 11 reti all'attivo.
Nel girone di andata della stagione 2006-07 il Siena, guidato da Mario Beretta, ha ottenuto buonissimi risultati (calando solo nel finale), trascinata dal cannoniere del Liechtenstein Mario Frick, ex Ternana. A gennaio 2007 il bomber Erjon Bogdani, autore però quest'anno di poche reti, è stato ceduto al Chievo. In questa stagione il Siena si salva all' ultima giornata con una vittoria per 2 a 1 con la Lazio.
Nella stagione 2007-08 la nuova dirigenza affida la panchina ad Andrea Mandorlini. La squadra stenta e, dopo la sconfitta con il Livorno al 12° turno, l'allenatore viene esonerato e richiamato Mario Beretta. Il 4 maggio 2008, con la prima storica vittoria per 1 a 0 contro la Juventus (gol di Kharja), il Siena conquista la salvezza con due turni di anticipo, assicurandosi così il diritto a disputare il massimo campionato per la sesta volta consecutiva.
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