Menu principale:
Stagioni > 2009-2010 > Ritorno
LIVORNO-SIENA 1-2: CALAIO' E MACCARONE TENGONO VIVA LA SPERANZA 28/02/2010
LIVORNO (3-5-2): Rubinho, Perticone, Knezevic, Diniz; Raimondi (dal 33' st Marchini), Moro, Mozart, Bergvold, Vitale (dal 40' st Tavano); Lucarelli, Bellucci (dal 18' st Bernardini). All. Cosmi
A disp.: De Lucia, Bernardini, Galante, Marchini, Tavano, Di Gennaro, Danilevicius
SIENA (4-3-3): Curci, Rosi, Cribari (dal 33' st Codrea), Pratali, Rossi (dal 1' st Larrondo), Vergassola, Ekdal (dal 12' st Calaiò), Tziolis, Reginaldo, Maccarone, Ghezzal. All. Malesani
A disp.: Pegolo, Odibe, Terzi, Codrea, Jarolim, Calaiò, Larrondo
ARBITRO: Morganti di Ascoli (Viazzi-Liberti/Pinzani)
AMMONITI: 9' pt Cribari (S), 16' pt Moro (L), 29' st Vergassola (S), 30' st Rossi (S), 31' st Rosi (S), 34' pt Raimondi (L), 6' st Moro (L), 7' st Diniz (L), 46' st Maccarone (S), 50' Marchini (L)
ESPULSI: 6' st Moro (L)
ANGOLI: 9-6
MARCATORI: 11' pt rig. Lucarelli (L), 34' st Calaiò (S), 46' Maccarone (S)
All'uscita delle squadre dagli spogliatoi in mano ai tifosi del Livorno sventolano fazzoletti bianchi. Neri in mano a quelli del Siena. La protesta è contro gli arbitri. Alla fine delle ostilità sono ancora i colori della Balzana che sventolano al Picchi, perché la voglia dei bianconeri di salvarsi c'è: sette punti in tre partite, sei conquistati in trasferta. Una vittoria ottenuta con rabbia nei minuti di recupero, proprio come tante volte in quei maledetti minuti di recupero era arrivata una sconfitta. Un primo tempo in salita, con il vento a sfavore, un secondo tempo condotto con tigna, con quella cattiveria con cui Calaiò e Big Mac hanno messo la palla alle spalle di Rubinho. Il sogno continua, ora sotto con il Parma.
Nessuna novità nella formazione del Siena: Rossi sostituisce Del Grosso come esterno sinistro di difesa. Per la prima volta in panchina Odibe: Jajalo finisce in tribuna. Cosmi, viste le squalifiche di Rivas, Filippini e Pulzetti preferisce Vitale a Pieri, Bellucci a Tavano.
Il primo brivido al 7': il tiro a girare di Vitale è di poco alto sulla traversa. Due minuti e i padroni di casa passano in vantaggio: Cribari mette giù in area Lucarelli, Morganti ammonisce il bianconero e concede il penalty. Sul dischetto si porta il capitano amaranto e trasforma. La debole reazione del Siena al 16': Vergassola verticalizza per Maccarone che cade in area in un corpo a corpo con Knezevic. L'arbitro invita l'attaccante a rialzarsi. Al 17' ancora Vergassola vede Reginaldo, ma il suo passaggio è troppo lungo: interviene Rubinho. Malesani ridisegna il suo scacchiere, Ghezzal fa la punta centrale, Maccarone si sposta a sinistra. Al 26' Reginaldo resiste alla carica degli avversari, crossa in area dove non c'è nessun compagno. Rubinho non ha problemi. Al 28' su un angolo del Livorno Cribari allunga la gamba e anticipa Bellucci. In contropiede Ghezzal non passa a Big Mac e l'occasione sfuma. Al 31' la punizione di Bellucci non centra lo specchio della porta. Il Siena in tre minuti colleziona tre gialli. Spinge il Livorno: la difesa bianconera si rifugia in angolo tre volte. Al 36' Lucarelli cade di nuovo in area, ma il fallo non c'è: recupera Rosi che palla al piede si fa tutto il campo, ma poi non trova nessun compagno da servire. Al 40' Lucarelli non riesce a deviare in scivolata la punizione di Vitale. Al 41' Perticone anticipa Reginaldo. Al 43' la punizione del solito Vitale rimbalza davanti a Curci e il Siena si salva. Al 44' prima Rosi, poi Reginaldo ci provano dalla distanza, ma senza fortuna. Facile per Rubinho la parata sulla debole conclusione di Tziolis. Allo scadere Vitale anticipa Reginaldo sul cross di Maccarone.
Rossi, in sofferenza nel primo tempo, rimane negli spogliatoi: Malesani rischia inserendo Larrondo punta centrale in un 3-4-3 con Reginaldo a destra e Maccarone a sinistra. Il primo sussulto è dei padroni di casa, con il sinistro di Bellucci dai trenta metri che Curci para a terra in due tempi. Al 5' Bellucci parte da solo, tra Cribari e Pratali, cade in area ma l'arbitro non vede falli. Al minuto successivo Moro si becca il secondo giallo e lascia in dieci i compagni. Al 9' Rubinho blocca facile il destro di Larrondo. Al 12' Calaiò rileva Ekdal costretto a uscire in barella tra gli applausi della Tribuna coperta del Picchi per un fallo subito da Mozart. La gara diventa molto fallosa. Al 15' attento Curci sul tiro ravvicinato di Lucarelli. Al 16' alta sulla traversa la conclusione di Larrondo. Al 17' bella azione bianconera, alla fine Rubinho devia in angolo la bomba di Ghezzal. Sugli sviluppi del corner il portiere dice no al colpo di testa di Cribari. Il Siena, a trazione anteriore, insiste, il Livorno, arroccato dietro resiste. Al 29' l'argentino della Robur guadagna una punizione dai venti metri: Rubinho dice no a Reginaldo. Al 33' Curci respinge di pugno un corner amaranto il rimpallo colpisce la rete esterna. Il forcing del Siena porta i suoi frutti: al 34' Calaiò riceve da Maccarone, si gira e insacca. Al 36' in contropiede l'Arciere passa a Rosi che crossa, ma Larrondo non ci arriva. Al 39' troppo lungo il passaggio del numero 11 all'argentino. Al 41' il Livorno reclama per un fallo di mano in area di Tziolis, sugli sviluppi Rubinho si supera sulla potente conclusione di Maccarone. Poi è alto il colpo di testa di Larrondo. Il pareggio non accontenta nessuno e nei minuti finali entrambe le squadre tentano il tutto e per tutto. Al 43' Tavano parte in contropiede, ma l'assist per Bergovld è spreciso. E' la voglia, la rabbia del Siena, di Big Mac, ad averla vinta: l'attaccante si accentra e tira, poi vola a urlare la sua gioia sotto i suoi tifosi. Dopo il gol c'è solo il tempo di sentir risuonare all'Ardenza il Canto della Verbena, mentre fuori dallo stadio esplode la contestazione amaranto. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line
SCHIANTATO IL LIVORNO, CONTINUIAMO COSì 28/02/2010
Al termine dei primi 45' credere ad una rimonta era da inguaribili ottimisti, o da persone con disturbi alla vista. Nella ripresa, invece, il Siena targato Malesani ha cambiato pelle, si è trasformato, mettendo sotto il Livorno come mai aveva fatto nel primo tempo. É stata una bella vittoria, incredibilmente sofferta, contro una diretta concorrente, una di quelle partite che ricorderemo. Ai fini della classifica, però, poco o niente è cambiato. Il distacco dalla zona salvezza (sei punti) rimane tale da impedire troppe speranze, ma se vogliamo crederci ancora sono tre punti rigeneranti.
Partiti con il freno tirato, i bianconeri hanno subito nella prima parte di gara la supremazia territoriale e agonistica degli amaranto che, comunque, sono andati a rete solo grazie ad un rigore causato dall'ingenuità di Cribari e dall'esperienza di Lucarelli. Agli oltre 700 tifosi senesi presenti è sembrato rivedere lo spettro del Siena di inizio campionato, e cioè una squadra timorosa, impaurita, senza idee. Nella ripresa, però, qualcosa è accaduto. Malesani ha gettato nella mischia la gioventù di Larrondo e l'esperienza di Calaiò ed ha avuto successo. Nonostante la teoria del “o palla o gamba” che i livornesi mettevano a frutto (chiedere a Ekdal), con la complicità arbitrale, i nostri hanno trovato la forza per pareggiare, favoriti anche dall'espulsione (giustissima) di Moro, con una splendida rete dell'arciere Calaiò e nel finale di portare a casa l'intera posta in palio grazie al solito Maccarone. E' stata una gioia indefinibile, per un attimo abbiamo dimenticato la posizione in classifica, le polemiche, un campionato disgraziato. E' questa la bellezza del calcio.
Non resta che continuare così, vivendo alla giornata e sperando in qualche passo falso degli avversari che oggi, tra l'altro, non c'è stato. Oggi godiamoci i tre punti del derby e le dichiarazioni ridicole e pretestuose di Serse Cosmi che cerca di giustificare la sconfitta, dagli schermi tv, con presunti torti arbitrali. Più che ridere, sinceramente, ci fa un po' pena vedere un vecchio guerriero come lui trovare certe argomentazioni assolutamente false e ingiustificate. Antonio Gigli
DA LIVORNO: I GIOCATORI 28/02/2010
Simone Vergassola: “Siamo ancora distanti dalla salvezza, ma ora più che mai vogliamo e dobbiamo crederci. Oggi abbiamo conquistato tre punti fondamentali per il nostro futuro. Controvento, abbiamo faticato nel primo quarto d'ora, quando abbiamo subito il gol su rigore. Poi nella ripresa anche grazie all'espulsione, abbiamo alzato il baricentro e alla fine è venuta fuori la nostra voglia di non mollare. Questa volta ci ha aiutato anche un briciolo di fortuna. Il fatto di aver raggiunto la vittoria nei minuti finali è un segnale importante: in tante altre partite abbiamo perso proprio allo scadere, oggi abbiamo ribaltato la casistica. D'ora in poi dovremo stare attenti ai minuti inziali... (ride ndr). L'importante comunque, è subire pure una rete, ma riuscire a farne due”.
Marcelo Larrondo: “Ogni partita per noi è una finale e oggi lo è stata. Crediamo nella salvezza, nel poter compiere il miracolo. Nel primo tempo siamo rimasti un po' chiusi dietro, ad aspettare gli avversari. Avevamo il vento contro. Nel secondo tempo, in superiorità numerica, siamo venuti fuori. Mi dispiace non aver segnato, questo mio primo gol in serie A non vuol arrivare. Purtroppo la palla era lunga e veloce, non ce l'ho fatta ad agganciarla. La salvezza è ancora difficile, ma dobbiamo continuare a lavorare con impegno come abbiamo sempre fatto. Solo così arrivano i risultati”.
Emanuele Calaiò: “Ho segnato un gol importante anche se lo è stato molto di più quello di Massimo. Abbiamo regalato il primo tempo al Livorno, poi abbiamo giocato un ottimo secondo tempo. Ci crediamo, la fortuna sta girando dalla nostra parte. Essere riusciti ad agguantare la vittoria proprio allo scadere è una questione di mentalità: ora mentalmente stiamo bene, siamo sicuri dei nostri mezzi e convinti di farcela. Giochiamo con maggiore serenità, credendoci fino alla fine. Prima ogni domenica era uno sprofondare sempre in basso: dalla trasferta a Verona tutto è cambiato. Continuiamo a credere nell'impresa anche se per centrarla dobbiamo vincere almeno 5-6 partite. Purtroppo nel girone di andata abbiasmo fatto pochi punti ora dobbiamo correre per raggiungere quota 37-38. La mia media gol-minuti giocati è ottima? Mah... Sì, anche se preferirei giocare un po' di più. E' anche per questo che mi alleno sempre dando il massimo e mi faccio sempre trovare pronto alla chiamata. Devo mettere il mister in difficoltà. E' comunque impossibile entrare a partita in corso e segnare ogni volta. In ogni caso continuerò a dare tutto me stesso per la salvezza e per questa maglia alla quale tengo tantissimo”.
Reginaldo: “Dopo lo svantaggio sapevamo che avevamo tutte le possibilità di riprendere il risultato. L'importante era rimanere pazienti e crederci. Così abbiamo fatto. Malesani alla fine ha messo in campo tante punte, a me ha chiesto di sacrificarmi nelle ripartenze. E' stata una scelta rischiosa, ma si è rivelata quella giusta. Il Livorno si lamenta per l'arbitraggio? A me sembra che nel primo tempo ci fosse un rigore su Maccarone... la partita è stata piena di episodi, ma alla fine ha vinto la squadra che si meritava di più la vittoria. Nella salvezza continuiamo a credere. Sarà dura, ma lotteremo fino alla fine”.
Aleandro Rosi: “Sto bene, lavoro ogni giorno con impegno, cercando di dare il massimo per questa maglia. I risultati si iniziano a vedere. D'altra parte per chi gioca nel mio ruolo, soprattutto in serie A, la condizione fisica deve essere al 100 per cento altrimenti non rendi. I veri cambi di modulo operati da Malesani? Eravamo pronti. In settimana con il mister proviamo diverse soluzioni da adottare a partita in corso, oggi ci sono servite. Siamo stati bravi a tenere il risultato senza la foga di voler recuperare subito. Siamo stati pazienti rimettendo la gara prima in parità e poi centrando la vittoria”.
Gianluca Curci: “Questo risultato ci permette di rimanere attaccarci al gruppo, ora la distanza è di sei punti. Loro sono partiti forte, poi si sono chiusi dietro. Nella ripresa, anche grazie all'espulsione di Moro, abbiamo giocato bene e ci abbiamo creduto fino alla fine. Non a caso la vittoria è arrivata nei minuti finali. Alla fine abbiamo giocato con cinque punte? Sì, dovevamo fare risultato per forza, altrimenti il treno passava e per noi era finita. Il Parma? Se ripenso all'andata... E' stata una delle peggiori partite che abbiamo giocato. Se non sbaglio fu espulso Fini a metà del primo tempo. Questa volta deve andare diversamente, anche se il Parma ha dei giocatori da Uefa. Intanto però godiamoci questa vittoria, da martedì penseremo alla prossima finale”.
Abdelkader Ghezzal: “Pensavo proprio che la palla entrasse, Rubinho ha fatto una grande parata. Il nostro merito è stato continuare a giocare senza mollare. Vogliamo risalire e piano piano ci stiamo riuscendo. Con sacrificio ci proveremo fino alla fine. Il mister ha fatto la scelta giusta mettendo in campo tanti attaccanti. Faccio i miei complimenti a Larrondo, che è cresciuto tanto e che sta facendo benissimo. Anche lui avrebbe meritato di segnare”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line
Serie A - 2-4-4: il Siena passa al Picchi e ci crede
Eurosport - dom, 28 feb 17:06:00 2010
La squadra di Malesani conquista il terzo risultato utile consecutivo nel derby toscano e riapre completamente la corsa-salvezza. Lucarelli porta in vantaggio gli amaranto su rigore all'11', poi Moro lascia i suoi in 10 al 51', e un Siena ultra-offensivo punisce nel finale con Calaiò e Maccarone
Sette punti in tre partite, e questi tre sono punti che pesano: un Siena estremamente spregiudicato espugna in rimonta il Picchi e si riavvicina alla zona salvezza inguaiando l'Atalanta e lo stesso Livorno vanamente illuso da un rigore trasformato da Lucarelli in avvio. 2-4-4, no, non abbiamo invertito le cifre: dopo l'espulsione di Moro che lascia il Livorno in 10' negli ultimi 40 minuti, Malesani passa a un modulo a completa trazione anteriore, inserendo 6 giocatori offensivi in campo: una mossa che, sulla carta, può apparire temeraria se non disperata, ma se i risultati raccolti sono questi, allora tanto di cappello al tecnico del Siena.
Dal 4-1-4-1 iniziale, lo stesso modulo che aveva dato buoni frutti nelle uscite precedenti contro Chievo (vittoria in trasferta) e Napoli (0-0 casalingo), Malesani passa presto a un 3-4-3 scalando Ekdal in una inedita posizione sulla linea difensiva dopo il rigore che colpisce a freddo i bianconeri trasformato da Lucarelli all'11'. Nonostante l'assetto ridisegnato degli ospiti, è il Livorno, segnato dalle pesante accuse del presidente Spinelli in settimana contro gli arbitraggi penalizzanti, che continua a fare la partita nel primo tempo, spinto dalle discese di un ispirato Bellucci sulla destra. L'ex-attaccante della Samp sfiora il raddoppio su punizione al 31', mentre il Siena si vede soltanto nei minuti di recupero con una conclusione di Reginaldo che si perde sopra la traversa.
Nella ripresa Malesani passa a un 2-5-3 con l'inserimento del giovane e promettente Larrondo al posto di un confuso Rossi, ma l'episodio chiave arriva al 51', quando Moro entra malamente sullo stesso talentino argentino beccandosi il secondo giallo e la conseguente espulsione. Nonostante l'inferiorità numerica, il Livorno si chiude bene nella propria metacampo, concedendo soltanto un brivido a Rubinho al 63', quando l'ex-portiere del Genoa viene chiamato a un intervento di prestigio su Ghezzal, ma la partita cambia definitivamente volto quando Malesani rivoluziona per la terza volta l'assetto tattico della squadra inserendo Codrea e Calaiò e lasciando il solo Cribari sulla linea difensiva, affiancato all'arretrato Tsiolis. La mossa del tecnico senese dà immediatamente buoni frutti, quando Calaiò addomestica con il petto un suggerimento di Vergassola nel cuore dell'area livornese, e fredda Rubinho in mezza girata trovando il gol del pareggio al 79'.
Il Livorno risponde risollevando pericolosamente il baricentro, rischia enormemente con Larrondo che si divora un gol già fatto a porta vuota, restituisce peso al reparto offensivo con l'inserimento di Tavano, reclama per un rigore per un fallo di mano di Tsiolis in area su cross basso di Diniz, ma si vede beffato in pieno recupero da Maccarone: l'attaccante bianconero sfrutta alla perfezione un'azione di contropiede in nettissima superiorità numerica (5 contro 3) e con un gran movimento a rientrare da sinistra trafigge un incolpevole Rubinho.
Daniele Fantini / Eurosport
Il Siena inguaia Cosmi e Livorno: 2-1 al Picchi
dom, 28 feb 17:50:00 2010
Grande rimonta del Siena in casa del Livorno, in un derby salvezza che portava in dote tre punti fondamentali. Avvio choc per gli ospiti che vengono travolti dal possesso palla e dal gioco livornese, che con capitan Lucarelli guadagna un rigore all'11: tiro dello stesso numero 99 e vantaggio per i padroni di casa. Si aspetta la reazione degli uomini di Malesani, ma è ancora il Livorno a dominare la gara e Lucarelli e Bellucci provano più volte a impensierire Curci, ma i due attaccanti peccano di potenza e precisione. Poche azioni degne di nota per i bianconeri, che ci provano dalla distanza con Reginaldo, ma il tiro finisce fuori. E' il Livorno ad andare vicino al raddoppio al 40' con Lucarelli, che non riesce a toccare un pallone spizzato di testa da Knezevic. Passano due minuti e stavolta è Vitale a impensierire Curci, con una punizione velenosa che nessuno tocca, palla che finisce di poco alta.
Nella ripresa Malesani inserisce il baby fenomeno Larrondo, ma inizialmente la musica non cambia ed è il Livorno a farsi subito pericoloso con un tiro da fuori di Bellucci. A cambiare l'inerzia della gara l'espulsione di Moro al 51'. Il Siena prende coraggio e inserisce anche Calaiò nello scacchiere offensivo. Ghezzal ci prova da fuori ma Rubinho compie un vero miracolo sul bolide. Le squadre sono spaccate e la partita diventa vibrante. Al 34' arriva il pareggio del Siena proprio con Calaiò, bravo a controllare di petto un pallone in area e a colpire splendidamente col sinistro. Nulla da fare per Rubinho. Il Siena ora ci crede e malgrado il pareggio continua a riversarsi in avanti con cinque uomini. Al 90' contropiede fulminante del Siena, Maccarone prende palla sulla sinistra, controlla, entra in area e con un tiro secco supera il portiere livornese e porta in vantaggio i suoi.
Bella partita del Siena che grazie anche alla superiorità numerica riesce ad ottenere tre punti importantissimi per la corsa alla salvezza. Derby amaro invece per il Livorno.
A cura di Giovanni Giaquinta - DTS
Livorno-Siena 1-2: I bianconeri han deciso di far SALTARE il banco, il sogno salvezza CONTINUA
Decide Maccarone al 90'.
28/feb/2010 17.07.00
Il Livorno si “suicida” in casa, perdendo il delicato derby salvezza contro il Siena. Dopo un primo tempo chiuso in vantaggio grazie ad un rigore trasformato dal solito Lucarelli, nella ripresa la formazione di Cosmi (in dieci per l’espulsione di Moro) subisce il ritorno degli ospiti che nel finale, con Calaiò e Maccarone, ribaltano clamorosamente il risultato centrando il terzo risultato utile consecutivo.
In campo – Gli squalificati Rivas, Filippini e Pulzetti costringono Cosmi a ridisegnare la formazione: Raimondi e Vitale trovano così spazio a centrocampo, Diniz torna in difesa con Knezevic centrale mentre in attacco, Bellucci ha vinto il ballottaggio con Tavano come partner d’attacco di Lucarelli. Nel Siena, si salutano invece i rientri di Vergassola e Maccarone, mentre restano indisponibili Parravicini, Rossettini e Malagò: mister Malesani ripropone un 4-1-4-1 con Ekdal schierato davanti alla difesa e Reginaldo e Ghezzal sulle corsie laterali a sostegno di Maccarone.
Si gioca – Sfida che profuma di “spareggio salvezza” quella del Picchi tra Livorno e Siena. Di fronte due squadre che veleggiano nei piani bassi della classifica per una partita che può cambiare una stagione: gli amaranto di Cosmi, che già domenica scorsa hanno disputato un altro derby toscano perso per 2-1 a Firenze, vogliono sfruttare il fattore campo per non perdere il treno che vale la permanenza in Serie A, ma trovano di fronte un Siena rivitalizzato dai 4 punti raccolti nelle ultime due gare, che hanno permesso alla squadra di Malesani di ricucire l’enorme gap che si era aperto un paio di settimane fa dalla soglia salvezza. Pronti via, il Livorno parte subito all’attacco e passa alla prima occasione: tiraccio dal limite di Raimondi che diventa un assist per Lucarelli, Cribari lo abbatte e l’arbitro Morgani fischia un giusto penalty per i padroni di casa. Sul dischetto si presenta lo stesso capitano degli amaranto che di potenza batte Curci che intuisce ma non ci arriva.
Subito il goal, il Siena prova ad uscire e attaccare, ma fatica a costruire azioni offensive e l’occasione più pericolosa arriva solo alla mezz’ora con Ghezzal che spreca un contropiede incredibile, tenendo palla sino al limite per poi perderla sull’ottimo intervento di Diniz. I ritmi sono piuttosto bassi, ma gli amaranto vanno comunque vicini al raddoppio, prima con Lucarelli che ha una grande occasione in area ma tarda la conclusione subendo il ritorno pulito di Cribari, e poi con una punizione a giro dalla fascia destra di Vitale che nessuno tocca e termina così di poco alta.
In avvio di ripresa Malesani lancia nella mischia il giovane Larrondo che rileva uno spento Rossi. Dopo una conclusione dal limite di Bellucci bloccata da Curci, è proprio l’attaccante argentino del Siena a subire un brutto intervento di Moro che, già ammonito, viene giustamente espulso dall’arbitro Morganti. Il Siena prova il tutto per tutto, Malesani sostituisce l’infortunato Ekdal (k.o. dopo un bruttissimo fallo di Mozart non punito dall’arbitro) con una quinta punta (Calaiò) e va subito vicinissimo al pari: cross di Rosi all'indietro, arriva Ghezzal e con il sinistro calcia all'incrocio ma trova uno strepitoso Rubinho che devia in corner. Il Siena spinge alla ricerca del pareggio, e gli sforzi degli ospiti vengono premiati a dieci minuti dalla fine: lancio di Vergassola in area, Calaiò controlla con il petto spalle alla porta, si gira e insacca il meritato 1-1. Due minuti appena e gli ospiti mancano clamorosamente il raddoppio: Rosi a destra entra in area, tiro-cross rasoterra e Larrondo arriva tardi, deviando sul fondo a porta completamente spalancata. Il Livorno non si arrende e sino alla fine prova a chiudere il match, gli ospiti si difendono con i denti e al novantesimo esatto trovano tre punti d’oro in chiave salvezza: Maccarone penetra in area dalla sinistra, prende il tempo a Perticone e Knezevic, e scarica di destro all'incrocio dove Rubinho non ci può proprio arrivare.
La chiave – La svolta del match arriva ad inizio ripresa: l’espulsione di Moro tra le fila del Livorno si rivela determinante per l’avvio della rimonta senese.
La chicca – Vergassola ancora imbattuto contro il Livorno: il centrocampista senese infatti, non ha mai perso in serie A contro gli amaranto. Per lui, sei pareggi e due successi sempre con la maglia del Siena.
Top&Flop – Nel Siena, Maccarone si conferma decisivo, Larrondo, nonostante il goal clamorosamente fallito, è una piacevole scoperta. Il Livorno, molto deludente nella ripresa, paga l’indecisione di Diniz che lascia troppo spazio a Calaiò nell’occasione del pari.
Domenico Latella
IL TABELLINO
LIVORNO-SIENA 1-2
MARCATORI: 10’ rig. Lucarelli (L), 79’ Calaiò (S), 91’ Calaiò (S)
LIVORNO (3-5-2): Rubinho 6; Perticone 6, Knezevic 5.5, Diniz 5; Raimondi 6 (76’ Marchini 5), Moro 5, Mozart 6, Bergvold 5, Vitale 6.5 (84’ Tavano s.v.); Bellucci 6.5 (63’ Bernardini 5), Lucarelli 6. A disposizione: De Lucia, Galante, Bernardini, Di Gennaro, Danilevicius. All. Cosmi 5.5
SIENA (4-1-4-1): Curci 6; Rosi 6, Cribari 5 (77’ Codrea 6), Pratali 6, Rossi 5 (46’ Larrondo 6.5); Ekdal 6 (57’ Calaiò 7); Reginaldo 6.5, Vergassola 7, Tziolis 6, Ghezzal 5.5; Maccarone 7. A disposizione: Pegolo, Terzi, Odibe, Jarolim. All. Malesani 6.5
ARBITRO: Morganti 5.5
AMMONITI: Cribari (S), Moro (L), Vergassola (S), Rossi (S), Raimondi (L), Diniz (L), Maccarone (S), Marchini (L)
ESPULSO: Moro (L)
l Siena si mangia il Livorno
Che rimonta con Big Mac
Il derby toscano va ai bianconeri, che battono gli uomini di Cosmi 2-1: vantaggio iniziale di Lucarelli su rigore e replica con Calaiò e Maccarone. Espluso Moro a inizio ripresa
LIVORNO, 28 febbraio 2010 - Nel campionato chiuso e riaperto in vetta ce n'è uno identico in coda. Il Livorno per oltre un'ora torna a rivedere le stelle, con la vittoria sul Siena, agganciando la Lazio al quart'ultimo posto; poi arriva la rimonta dei bianconeri e ora gli uomini di Cosmi si trovano faccia a faccia con lo spettro della retrocessione. Di contro Malesani, con coraggio, trova il secondo sorriso esterno consecutivo con Calaiò e Maccarone. Magari non sarà salvezza (ci sono sei punti tra il Siena e la Lazio), ma di sicuro la serenità è ritrovata.
masochismo — Partiamo dal finale. Esiste un proverbio, logoro forse, ma sempre efficace, che dice "Chi è causa del suo mal pianga se stesso". Bene, il Livorno lo applica alla perfezione. In dieci da quaranta minuti per l'espulsione di Moro, gli amaranto si lanciano in avanti dimenticandosi di difendere. Il Siena ruba palla e riparte, in cinque contro tre; Maccarone, al limite, rientra sul destro e scarica all'incrocio. La specialità della casa, è 2-1. All'andata aveva sbagliato un rigore; una bella rivincita, insomma.
lucarelli timbra — Questo, il gol risolutivo al 91'. In precedenza, tanto Livorno per un tempo e replica rabbiosa, quasi disperata, del Siena. Vantaggio firmato Lucarelli, su rigore, da lui stesso provocato. Cribari lo abbraccia dopo un tiro sbagliato da Raimondi, penalty giusto, trasformazione perfetta: ad essere pignoli, poteva starci il rosso. Amaranto belli spavaldi, trascinati da un Bellucci che sembra ringiovanito di dieci anni.
il rosso cambia tutto — L'espulsione di Moro, però, cambia tutto. Già ammonito, il centrocampista bissa il giallo e va a fare la doccia in anticipo. Peccato, era stato uno dei migliori dei suoi. Questo provoca una reazione a catena: Bellucci va a sfiancarsi come centrocampista di sinistra, prima di lasciare il posto a Bernardini, e ovviamente la squadra ne soffre.
cinque punte — Di contro, sotto di un gol, con un uomo in più, Malesani decide di giocarsi il tutto per tutto. Con Larrondo già entrato dopo l'intervallo al posto di Rossi, un terzino, il tecnico senese butta dentro anche Calaiò per Ekdal, infortunato dopo una brutta entrata di Mozart. In aggiunta al tridente mascherato, in campo dal 1' (Reginaldo-Maccarone-Ghezzal), l'attacco ospite conta ora cinque bocche di fuoco.
sorpasso — A furia di arretrare, il Livorno capitola. Rifinisce Vergassola proprio per Calaiò, che stoppa di petto in area, evita un molle Diniz e di sinistro fa centro. Cosmi non ha alternative, e i suoi vanno in debito d'ossigeno mentre saltano gli schemi. Larrondo, molto positivo, si divora un gol a porta vuota dopo una sgroppata di Rosi (ex di turno). Fino al sipario, calato da Maccarone in contropiede. Il Picchi, svuotato, contesta tutti, Spinelli compreso. La salvezza per il Livorno si allontana.
Alessandro Ruta
Menu di sezione: