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Fiorentina - Siena 4-1

Stagioni > 2012-2013 > Andata


La Fiorentina riprende il volo
Pizarro, gol e lacrime

Firenze, 16 dicembre 2012
Contro un Siena in crisi, tremendo uno-due viola nei primi 20' con Toni e il cileno. Per l'ex Roma, a segno su rigore, emozione doppia: la scorsa settimana ha perso la sorella. Chiude i conti Aquilani a fine primo tempo. Nella ripresa Reginaldo e ancora Toni. Aquilani nel finale sbaglia un altro tiro dal dischetto, finisce 4-1
Tutto troppo facile per la Fiorentina. Un derby che sa tanto di allenamento al Franchi e Montella riaggancia il treno Champions dopo la mini-crisi (due pari e un k.o. nelle ultime tre gare). Ma che brutto Siena, il 4-1 finale ci sta tutto, Cosmi non riesce a schiodarsi dall'ultimo posto in classifica e adesso la sua panchina - dopo tre sconfitte di fila (una più brutta dell'altra) - è a rischio. Certo, senza penalizzazione la situazione sarebbe molto diversa ma quel -6 pesa come un macigno e tocca all'"uomo del fiume" trovare al più presto una soluzione.
la chiave — La Fiorentina si presenta al derby toscano con tre grane: infortuni, Pizarro, Viviano. Montella recupera tutti gli acciaccati anche se Jovetic non è proprio al meglio e Ljajic resta in panchina. Il cileno la scorsa settimana ha perso la sorella, è tornato sconvolto nel suo Paese ma gioca regolarmente dal 1', il Franchi lo riempie di applausi e lui, commosso, ringrazia. E Viviano? Pesano gli errori contro la Roma: va fuori, il tecnico napoletano concede l'esordio stagionale in campionato a Neto. Cosmi prova a sorprendere la Viola con due punte. Altro che bianconeri arroccati dietro a difesa dello 0-0, Rosina dietro Larrondo-Calaiò per far male. Idea coraggiosa ma che si rivela ben presto un autogol. Il centrocampo ha poco aiuto, Angelo si fa infilare da Pasqual senza sosta e il risultato è che dopo 20' il Siena è già sotto 2-0.
pessimo siena — Al 16' infatti, dopo una costante supremazia territoriale, la Fiorentina passa con Toni che raccoglie di testa il cross di Pasqual e supera l'incerto Pegolo, uscito male. Certo però che anche Felipe ci mette del suo lasciando saltare in solitudine l'ex azzurro. E il brasiliano si ripete tre minuti dopo abbattendo Toni in area su cross del solito Pasqual che supera, come consuetudine, Angelo (infortunato, lascia il campo subito dopo, sostituito da Sestu). Giallo per Felipe e rigore che Jovetic lascia a Pizarro. Il Franchi approva, il cileno di destro quasi lo sbaglia ma poi può sfogare la sua rabbia e dedicare il gol alla sorella che lo guarda da lassù. Una bella scena.
mazzata aquilani — Non per il Siena che però trova la forza, piano piano, per reagire. Qualche cross di Sestu, una girata di testa di Calaiò che impegna Neto ma poi al 45' arriva la mazzata. Romulo mette al centro, la difesa bianconera dorme e Aquilani, libero nell'area di porta, segna il più facile dei gol. Finisce il primo tempo ma in pratica finisce la partita perchè nella ripresa il botta e risposta Reginaldo (appena entrato), Toni serve solo per il tabellino. Nel finale arriva anche il rosso per doppio giallo a Paci e il rigore sprecato malamente da Aquilani. Ma la nota più importante della ripresa in casa viola arriva al 20' quando Montella chiama fuori Pasqual che cede la fascia di capitano a Pizarro. Pochi minuti - poi l'ex Roma esce per Migliaccio - ma di grande valore, un modo per far capire al cileno ferito che l'universo viola lo considera già uno di famiglia.
Aldo Cangemi fonte gazzetta

Punto Fiorentina - Il Siena dura soltanto 20 minuti, ma la vittoria è pesantissima: tre punti guadagnati su Inter, Napoli e Roma

Il successo contro i bianconeri di Cosmi non si può certamente definire 'scaccia crisi', ma i segnali positivi portati a casa da Montella sono parecchi, da Jovetic a Neto.
17/dic/2012 13.18.00
di Marco Mazzoni
er la Fiorentina nel derby della Toscana contro il Siena. La squadra di Montella era chiamata a riprendere il filo di vittorie interrotto dall'opaco paraggio casalingo contro la Sampdoria e dalla rocambolesca sconfitta patita all'Olimpico. Sulla carta la partita poteva sembrare scontata, vista la differenza di tasso tecnico delle due squadre, ma le insidie c'erano, eccome.
La Fiorentina nelle ultime uscite era apparsa meno vivace atleticamente, meno pronta a gestire il pallone con precisione, velocità e continuità; l'assenza di quasi tutti gli attaccanti aveva “castrato” parte del gioco, impoverendo nettamente la capacità della Viola di mettere più uomini davanti al portiere avversario, e anche in difesa qualche distrazione era costata goal evitabili.
In campo anche Pizarro, rientrato da poco in città dopo il grave lutto che ha subito, ed è stato lui in tutto e per tutto il centro del gioco viola. Seppur visibilmente commosso (anche per un toccante striscione in curva Fiesole dedicato alla sorella appena scomparsa), è immediatamente entrato in partita, dando ritmi e geometrie al centrocampo e al gioco della squadra, che in 20 minuti ha chiuso la partita con un uno – due micidiale. Prima Toni di testa, e poi un rigore sempre subito da Toni e trasformato proprio da Pizarro, che di forza ha preso la palla dai compagni e sicuro s'è diretto sul dischetto, sparando un destro vincente all'angolino con dedica in cielo a chi non c'è più, con lo stadio in piedi ad applaudire il direttore d'orchestra gigliato.
La partita di fatto è finita qua, i ritmi sono subito calati con la Fiorentina ha mantenuto quasi costantemente il controllo del gioco, segnando il terzo goal con Aquilani. C'è stata una timida reazione del Siena, con un bel goal di Reginaldo (ex viola), ma mai s'è avuto la sensazione che gli 11 di Serse Corsi (alla sua ultima in panchina, si parla di esonero certo in giornata) potessero girare la partita. Poi ancora Toni, sempre di testa, e quindi un rigore malamente calciato alto da Aquilani, gli ultimi sussulti di una domenica tranquilla.
Definire questa vittoria “scaccia crisi” è sicuramente eccessivo ma i 3 punti sono molto pesanti. Intanto perché sono 3 punti guadagnati su Roma, Napoli e Inter, tutte sconfitte; ma soprattutto perché la squadra è parsa molto sicura di sé, matura. E' entrata in campo col piglio giusto, già dai primissimi minuti, decisa a fare gioco e chiudere velocemente una partita che se non si fosse sbloccata poteva diventare nervosa, e quindi insidiosa. Segnali di grande squadra.
Con il goal di Pizarro, tutti i titolari sono andati a segno quest'anno. Non sono molte le squadre capaci di questo exploit, troppo poco sottolineato ma fondamentale per spiegare come la Fiorentina sia così forte (a soli 2 punti dal secondo posto a metà campionato) non grazie ad un paio di fuoriclasse ma per il gioco, capace di mandare in goal tutti i giocatori tra azioni e palle inattive. Toni si sta dimostrando una pedina importante, soprattutto in casa e contro difese “chiuse”. Grazie alla capacità della squadra di andare sul fondo e crossare, come benissimo sta facendo un rinato Pasqual, non sono molti i giocatori così abili di testa come Toni, che nonostante i 35 anni ha ritrovato una condizione fisica molto buona e la voglia di un ragazzino. Inoltre fin dai tempi di Prandelli è sempre stato un importante uomo spogliatoio. Sono aspetti meno evidenti ma che alla lunga contano moltissimo negli equilibri di una squadra.
Altra nota positiva il rientro di Jovetic. Timido, non s'è visto molto nei 60 minuti di presenza in campo, ma averlo ritrovato è in prospettiva il goal più importante. Come la conferma che il trio di centrocampo Aquilani - Pizarro - Borja Valero è probabilmente il più tecnico e forte dell'attuale campionato. Anche l'assenza di Cuadrado non s'è fatta sentire nonostante una prova a dir poco deludente di Romulo, che è stato costantemente richiamato da Montella per la sua scarsa vena creativa, troppo ancorato sulla mediana e conservativo, tutto l'opposto del funambolico colombiano che sulla destra ha spesso spaccato in due la partita con le sue irresistibili scorribande.
Ultima nota per Neto. Il numero 1 brasiliano ha preso il posto di Viviano, non sfigurando, anche se poco impegnato. Bella una parata d'istinto su un colpo di testa ravvicinato di Calaiò, incolpevole sul goal subito, meno rapido in un paio d'uscite arrischiate. Montella ha giustificato la scelta con la condizione fisica imperfetta di Viviano. In realtà pensiamo abbia voluto provare Neto, perché il mercato di gennaio è ormai alle porte e l'eventuale decisione di una cessione in prestito del giovane brasiliano deve esser presa velocemente. Che abbia anche voluto dare una sferzata a Viviano, dopo la partita disastrosa di Roma, è altrettanto sicuro. L'anno scorso a Catania Montella ha alternato più volte i portieri, quindi è possibile che Neto possa avere altre maglie da titolare se resterà a Firenze. L'importante è che la difesa viola, con un Savic in grande crescita e con Roncaglia tornato a ruggire, continui a proteggere così bene il portiere, dandogli il meno lavoro possibile.
fonte goal.com

Serie A - La Viola torna a volare, spettacolare poker al Siena
Prestazione sontuosa della Fiorentina che vince 4-1 il derby grazie alla doppietta di Toni e alle reti di Pizarro e Aquilani (che ha sbagliato un rigore nel finale) oltre ad un primo tempo monstre. Di Reginaldo l'unico gol senese. Viola che tornano a vincere dopo tre turni, terza sconfitta consecutiva per la squadra di Cosmi.
Scritto da Fabio FAVA (Twitter: @fabiofava11) | Eurosport – dom 16 dic 2012 12:16 CET
Bentornata Fiorentina, ci sei mancata. Firmato, gli amanti del bel calcio. Un messaggio accorato, non ce ne vogliano i tifosi del Siena, che sale dopo il successo viola nel derby. Un 4-1 forse largo nella misura ma che non fa una piega in quanto a gioco, a idee, a voglia di mettere in bella copia pensieri e schemi. Una Fiorentina che ritrova il successo in campionato dopo tre giornate in cui aveva raccolto soltanto due punti e soprattutto una vittoria che scaccia i fantasmi della sconfitta dell'Olimpico contro la Roma. Per la prima volta in stagione Montella poteva disporre dal primo minuto di Pizarro, Borja Valero, Aquilani e Jovetic e proprio nel giorno dei rientri del montenegrino (fuori per infortunio dallo scorso 4 novembre) e del cileno, di nuovo a disposizione dopo il grave lutto familiare, si è vista forse la migliore Viola dell'anno. Una squadra che ha ufficialmente trovato in Luca Toni il totem in grado di fare la differenza, con l'ex Bayern a segno con i gol numero cinque e sei della stagione, grimaldello perfetto per scardinare la difesa del Siena. Una squadra, quella allenata da Cosmi, spazzata via nei primi 45' dalla splendida interpretazione viola e in grado di abbozzare una reazione solamente nella ripresa, sotto di tre gol e con i buoi abbondantemente scappati.
PAGA VIVIANO, IN PORTA VA NETO - La nottataccia dell'Olimpico costa caro a Viviano, che va in panchina lasciando spazio tra i pali al vicecampione olimpico brasiliano Neto mentre Montella sceglie Romulo e non Cassani per sostituire lo squalificato Cuadrado. Nel Siena Cosmi preferisce Angelo a Sestu sulla corsia destra optando per Rosina trequartista alle spalle del tandem formato da Calaiò e Larrondo.
TRIS SPETTACOLO, SIENA TRAMORTITO - L'inizio della Fiorentina è a mille all'ora, Roncaglia prende le misure sulla collezione di calci d'angolo conquistati nei primi dieci minuti, solo la mira gli fa difetto. Siccome il calcio gira sugli episodi, il minuto 14 va segnalato, nel momento in cui Angelo si scontra con Savic: problemi al ginocchio, il brasiliano stringe i denti, intanto Cosmi manda a scaldare Sestu. Un mentre che dura sei minuti, quelli in cui la Fiorentina segnerà due volte. Come? Sfondando sulla corsia di Angelo, in gravissima difficoltà sullo scatenato Pasqual, bravissimo al 16' a mettere sul secondo palo un pallone che Toni corregge in rete di testa ringraziando un timidissimo Pegolo e altrettanto da applaudire due minuti più tardi, quando serve ancora Toni, messo giù in area da Felipe: è calcio di rigore, trasformato da quel Pizarro che non trattiene l'emozione sull'esultanza e cui il Franchi aveva dedicato un abbraccio intensissimo pochi secondi prima del calcio d'inizio. Il Siena ci capisce pochissimo, Cosmi toglie Angelo e inserisce Sestu ma l'unico sussulto bianconero arriva poco dopo la mezz'ora, con la girata di Calaiò deviata d'istinto da Neto. Jovetic c'è ma non si vede granchè, cercando più che altro di ritrovare la condizione senza rischiare troppo, eppure la maquina viola porta al 3-0 appena prima dell'intervallo, con un sigillo in pieno stile: prezioso esterno destro del montenegrino, sponda di Romulo che mette sul secondo palo un pallone che Aquilani deve soltanto spingere in rete.
REGINALDO PROVA A RIAPRIRLA, TONI LA CHIUDE - L'intervallo nello spogliatoio del Siena è acceso, Cosmi getta nella mischia un incontrista come Coppola al posto di una punta, Larrondo e cambia la fisionomia ai suoi. Il punteggio aiuta ma è soprattutto l'atteggiamento dei bianconeri a rendere interessante la ripresa, con la Fiorentina che prova a tenere bassi ritmi finendo per lasciare il fianco alle ripartenze di una squadra che ha in Calaiò il principale terminale offensivo, pericoloso al 54' con una girata chiusa da Gonzalo Rodriguez, tre minuti prima della zuccata di Vergassola che sfiora il palo alla sinistra di Neto. La maledizione della fascia destra costringe al secondo cambio Cosmi, fuori Sestu per far posto a Reginaldo, mentre Montella toglie Jovetic per far posto a El Hamdaoui. A venti dalla fine la Fiorentina si fa trovare sbilanciata concedendo a Reginaldo, ex di questa partita, il gol che potrebbe servire a riaprirla. Nove minuti più tardi è ancora Toni a chiuderla definitivamente: Borja Valero ricama meravigliosamente dopo un dialogo nello stretto con El Hamdaoui, palla sul secondo palo e gol fotocopia di Toni, doppietta personale e tabellone aggiornato sul 4-1. Punteggio che non cambia neppure all'88', quando Aquilani calcia in curva un rigore concesso per un'evidente trattenuta di Paci (espulso nella circostanza). La Viola, quella vera, è tornata.

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