Cade ancora il Pro Piacenza, il Siena passa al Garilli (0-1)
Terzo ko consecutivo per il Pro Piacenza, che dopo la burrascosa sconfitta con l’Arezzo e il gelo tra il patron Burzoni e il tecnico Pea cade ancora al Garilli al cospetto del Siena. Decide la rete ad una ventina di minuti dal termine di Santini, con i rossoneri che devono ora tornare a guardarsi le spalle.
In casa Pro La Vigna gioca al posto di Barba, davanti la coppia è Abate – Musetti. Primo tempo non bellissimo, che regala comunque alcune fiammate. Il primo tentativo è di marca rossonera al 13’, con Abate servito in profondità che chiama alla parate Pane. Al 29’ episodio incredibile per il Siena: Neglia scaglia una bordata dalla distanza, Gori devia il pallone che per due volte colpisce la traversa e rimbalza sulla linea di porta. Proteste dei toscani, ma per il direttore di gara non è gol. Il Pro risponde al minuto 31, bella giocata di La Vigna che pesca bene Musetti, ma l’attaccante da pochi passi non trova la conclusione.
Il secondo tempo si conferma equilibrato: subito Musetti impegna Pane, poi Aspas ha sui piedi un paio di buoni palloni che non riesce a finalizzare. E’ però il tecnico bianconero Mignani ad azzeccare i cambi e pescare il jolly Santini, che appena entrato sigla di testa su azione d’angolo la rete che decide la partita. Pea inserisce Mastroianni e Starita, ma i suoi producono poco: anzi, è il Siena nel recupero ad andare vicino al raddoppio con Neglia. Il Pro resta a 35 punti ed è ora attesa dalla trasferta di Pisa.
SCONFITTA IMMERITATA, PRESTAZIONE CONFORTANTE – Il COMMENTO di Luigi Carini –Per 70’ il Pro Piacenza è padrone del campo; gioca decisamente meglio del blasonato Siena, ma in area avversaria sbaglia l’inverosimile e, come vuole la legge calcistica, viene beffato su azione di calcio d’angolo. E’ una sconfitta immeritata quella subita dal Pro, beffardamente maturata proprio quando i rossoneri avevano sovrastato sul piano del gioco un avversario che concedeva ai rossoneri molta libertà nella propria area; ma le conclusioni dei vari Musetti e Aspas erano sciagurate.
In questi casi spesso è il centrocampista col fiuto del gol a trovare lo spiraglio giusto. Nel Pro, con Alessandro ingabbiato in modo speciale, questo giocatore è Barba, spesso decisivo con le sue reti d’autore; ma oggi Barba non c’era. Come non era in campo, ma salomonicamente in panchina, quel Paramatti il cui impiego fu la causa della diatriba tra allenatore e presidente.
Se il risultato penalizza la squadra di Pea, la prestazione lo conforta. I suoi ragazzi sono apparsi tonici, generosi, vogliosi di ben figurare e disciplinate tatticamente. I loro errori, sia in fase offensiva che in quella difensiva, rappresentano un limite tecnico di questa squadra nel complesso solida ed in possesso di buone tessiture di gioco che sviluppa a tutto campo. Anche caratterialmente se si temeva una ricaduta sul morale dopo la sconfitta col Giana con strascichi polemici ciò non è avvenuto, perché la squadra rossonera ha giocato alla pari, se non qualitativamente meglio, di un avversario in lotta per il primato del girone. La sconfitta è preoccupante ma non allarmante per la classifica e l’ambiente non deve farsi prendere dal panico o dalla paura; in fondo basta, a volte, solo un po’ di fortuna per far girare la ruota della sorte.
Laconico il commento di Pea a fine gara: “Abbiamo commesso troppi errori e nel calcio gli errori si pagano. Degli ultimi 15 gol subiti, ben 11 sono conseguenti a calcio da fermo. Evidentemente c’è qualcosa da sistemare. Ottimista? Certo. La prestazione c’è stata ed i risultati verranno”.