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Dal sito www.gianlucacurci.it
Corre l’anno 2004 e Gianluca Curci, non ancora ventenne, fa il suo esordio in Serie A con la maglia della Roma. Questa è solo la parte più recente di una lunghissima storia cominciata molti anni prima in campetti rimediati per strada, nella zona dei Castelli Romani, a due passi dalla Capitale.
E’ proprio qui che finiamo se cominciamo a sfogliare le prime pagine dell’album dei ricordi, ripercorrendo dall’inizio il percorso di Gianluca: “Ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone a quattro anni- ricorda ora da estremo difensore giallorosso- con i miei amici, proprio sotto casa”. Segue il passaggio nella scuola calcio dell’Eurolimpia, società che di fatto lo tiene a battesimo, inizialmente in un ruolo diverso da quello del portiere.
Ebbene sì, perché prima di approdare in porta ce ne sono voluti di anni… esattamente nove. Nel 1994, infatti, durante una partitella tra amici su indicazione del fratello Massimiliano, Gianluca quasi per gioco finisce tra i pali, posizione del campo che da quel giorno non abbandonerà mai più:” Ricordo che quel pomeriggio fui spedito in porta più che altro per necessità… Stavamo giocando una partita tra amici e visto che mancava un portiere, mio fratello scelse me. Nonostante fossi il più piccolo feci una grandissima partita, tanto da lasciare un po’ tutti a bocca aperta. In quel pomeriggio capimmo che quello era il mio ruolo”.
Il feeling con i colori giallorossi comincia presto, anzi prestissimo, anche perché le qualità di quel “ragazzino” difficilmente passano inosservate al quartiere generale della Roma. Così, già a partire dall’estate del 1994, il “sogno” comincia a prendere forma proprio mentre le porte del “Fulvio Bernardini” si spalancano per accoglierlo.
Con i Giovanissimi Nazionali alle soglie del 2000 arrivano le prime occasioni importanti, come ad esempio la finale scudetto persa contro il Torino, dopo un campionato che aveva visto la Roma sempre nelle primissime posizioni. “Ancora oggi mi capita di ripensare alla grande delusione che provò quel giorno la squadra. Tutti noi tenevamo a quella finale, che però non siamo riusciti a portare a casa. Un vero peccato”. Ricordi che ancora oggi fanno male nonostante i tanti anni ormai trascorsi. Sfumato il primo traguardo, Gianluca non si scoraggia, ma continua sereno sulla sua strada… ignorando, forse, quello che il destino gli sta riservando.
La stagione 2000/2001 è senza dubbio quella “dalle mille emozioni”. La Roma si presenta ai nastri di partenza con un organico che promette scintille. Totti, Batistuta, Samuel, Aldair, Montella: i giallorossi in campionato incantano, dettano legge su ogni campo d’Italia, e riescono nell’impresa di riportare nella Capitale quel tricolore tanto atteso da tutti i tifosi.
E’ proprio questo l’anno che segna il passaggio di Gianluca negli Allievi Regionali: dodici mesi intensi vissuti con l’occhio sempre rivolto alla Roma dei “Grandi”, alla squadra del cuore:” Che stagione indimenticabile… Juve-Roma, Roma-Milan, Lazio-Roma, Roma-Parma, tutte partite che non potrò mai scordare. Secondo me quel campionato per certi versi resterà unico e irripetibile… Ricordo i colori, i profumi e le sensazioni di quelle domeniche passate allo stadio Olimpico da spettatore o da raccattapalle.
In particolare ancora oggi mi torna in mente Roma-Atalanta vinta con un gran gol di Vincenzo Montella. Quella domenica era dietro la porta di Antonioli dove ho avuto modo di vedere un suo grandissimo intervento su tiro di Nappi. Fu quella una partita delicatissima che alla fine siamo riusciti a vincere con un guizzo di Vincenzo Montella. Anche il 17 giugno ero allo stadio, che pomeriggio! Al solo pensiero mi tornano i brividi. La corsa per le vie della città con i miei amici, il gusto di sentirsi campioni, tutta Roma giallorossa… sono ricordi che porterò sempre con me”.
I successi in questo periodo arrivano anche dai ragazzi del vivaio, grazie al trionfo nel prestigioso “Torneo Arco di Trento”, competizione che vede Gianluca tra i convocati, aggregato al gruppo nonostante fosse un anno più piccolo degli altri.
Intanto la crescita del numero 1 prosegue con il trascorrere del tempo, e il suo talento non sfugge all’attenzione di Capello e Negrisolo che, dopo l’esperienza negli allievi Nazionali (2001/2002) e nel campionato Primavera (2003/2004), decidono di aggregarlo alla prima squadra fin dal ritiro in Austria.
Proprio in questa stagione i rapporti tra Gianluca e la prima squadra cominciano a farsi sempre più intensi tanto che, il non ancora diciottenne portierino dalle belle speranze, arriva ad un passo dall’esordio con la prima squadra: ”Ricordo che alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Milan valida per i quarti di finale, l’influenza mise ko Pellizzoli e Zotti. Lo staff tecnico mi allertò, perché era concreta la possibilità di un mio eventuale impiego. Alla fine, però, giocò Carlo Zotti ma io assaggiai per la prima volta il gusto di andare in panchina. Non rimasi deluso anzi, ero ugualmente felice, perché per un Romano e Romanista respirare l’aria dell’Olimpico dal campo è un qualcosa impossibile da descrivere a parole…”. Gianluca comunque è sempre titolare nella Primavera di Alberto De Rossi che in quella stagione arriva a un passo dalla fase finale del Torneo di Viareggio, che vede i giallorossi posizionarsi al terzo posto, dopo il successo contro il Venezia.
Così l’esordio in prima squadra sfuma per un soffio, ma il tutto è solo rimandato di poco: è infatti nel campionato 2004/2005 che arriva l’occasione rincorsa e sognata per tutta una vita.
La stagione inizia sotto i migliori auspici: Gianluca, titolare fisso nella Primavera, viene aggregato alla prima squadra come terzo portiere. Due le gioie principali da ricordare: la conquista del titolo di Campione d’Italia con la squadra di Alberto De Rossi dopo il successo contro i pari età dell’Atalanta e l’esordio nella massima srie con la maglia numero 1 della Roma.
L’esordio con la prima squadra arriva il 19 Novembre 2004 nel match casalingo di Coppa Italia contro il Siena.
La notizia arriva a Gianluca direttamente dal tecnico Gigi Del Neri nel corso delle prime ore del pomeriggio. A casa Curci è festa grande per quella “promozione” tanto attesa e da tutti sperata, emozioni che esplodono allo Stadio al momento della lettura delle formazioni.
A distanza di un mese (19 dicembre 2004) arriva anche l’esordio nel massimo campionato: all’Olimpico va di scena Roma-Parma, gara vinta in goleada dai giallorossi, che tra le altre cose fa registrare il record dei 107 gol di Francesco Totti con la maglia della Roma:” Quello resterà uno dei giorni più belli, ricordo che ero molto teso mentre salivo le scalette del tunnel che portavano al campo. La tensione, poi, è volata via con lo scorrere dei minuti e con i primi interventi…” e di parate importanti in questa partita Gianluca ne ha fatte, come quella su Morfeo che, a due passi dalla linea di porta, si vede respingere il tiro di sinistro da un intervento provvidenziale.
Intanto in campionato la Roma non va, con le uniche soddisfazioni che arrivano dalla Coppa Italia, competizione che vede Gianluca come uno dei protagonisti principi.
Il 17 marzo 2005 a Firenze si gioca il ritorno dei quarti di finale… I giallorossi sono chiamati a difendere l’esiguo risultato maturato nella sfida di andata (1-0 gol di De Rossi), in una partita che si presenta fin da subito in salita dopo il vantaggio per i viola al 12’ del primo tempo con la sfortunata autorete di Ferrari.
La gara è un’altalena di emozioni che si protraggono fino ai calci di rigore, con Gianluca che proprio dagli undici metri regala la qualificazione alla squadra, grazie al rigore respinto allo specialista Miccoli.
Il giovane portiere sorprende un po’ tutti, tranne Bruno Conti che a fine gara dichiara:” Curci prima dei rigori è venuto a dirmi: tranquillo, ci penso io. E sono davvero felice per lui…”
Per la squadra è gioia grande, che si tramuta in festa vera e propria, dopo la decisiva realizzazione di Scurto, con tutti i giocatori che vanno a raccogliere gli applausi del settore ospiti già in delirio.
”Al rigore parato ho gioito come se avessi segnato. Ho esultato come hanno fatto i tantissimi tifosi che ci hanno accompagnato nonostante si giocasse in mezzo alla settimana. La vittoria la dedico proprio a loro, perché quella gioia se la sono meritata… A fine gara ero molto contento, perché il solo obiettivo rimasto era proprio la Coppa Italia, che tra le altre cose era il nostro unico mezzo per entrare in Coppa Uefa”.
Il piano riesce nonostante il ko in finale contro l’Inter. Gara che i giallorossi giocano dopo aver eliminato in semifinale l’Udinese di Luciano Spalletti, partita che vede Gianluca ancora una volta determinante ai fini del passaggio del turno.
Le buone prestazioni dell’estremo difensore della Roma non passano inosservate a Claudio Gentile, tecnico della Nazionale Under 21, che nel mese di febbraio decide di convocarlo per l’amichevole contro la Russia, inizialmente come dodicesimo.
La promozione a primo portiere arriva dopo le ottime prestazioni in campionato, dove Gianluca comincia a giocare con continuità e costanza di rendimento. Così dopo la convincente partita contro il Milan (20 marzo 2005), l’ennesima della stagione, arriva la seconda chiamata, del tutto inaspettata, dello staff azzurro che il ventenne portiere ricorda così:” Proprio non me l’aspettavo… Ricordo che quel Lunedì mia Mamma di corsa venne in camera dicendomi che dovevo sbrigarmi ad andare al Tre Fontane per raggiungere la Nazionale. Inizialmente credevo si trattasse dell’Under 20, però la cosa mi sembrò fina da subito strana visto che non c’erano partite in programma. Solo dopo aver parlato al telefono con Tempestilli capii che dovevo rispondere alla convocazione dell’Under 21… Un’emozione indescrivibile…”
Come detto l’unica panchina in azzurro resta quella contro la Russia. L’esordio da titolare arriva il 25 marzo del 2005 e coincide con la rotonda vittoria contro la Scozia, nel match valido per le qualificazioni Europee. Maglia da titolare che non lascerà più, neanche negli anni successivi.
La stagione 2005/2006 è quella del rinnovamento in seno alla Roma; la squadra viene affidata a Luciano Spalletti, tecnico autore di un campionato straordinario con l’Udinese (quarta in campionata e qualificata ai preliminari di Champions). L’inizio non è di quelli facili e dopo una serie di cambiamenti, Spalletti decide di impiegare Gianluca come titolare nelle gare di Coppa (Uefa e Italia) e come dodicesimo in campionato, soprattutto per non caricare di eccessive responsabilità un giovane ancora ventenne. Numero 1 che comunque continua a vestire in azzurro, sia nella gestione Gentile che in quella successiva con Gigi Casiraghi…