Siena - Inter 2-3 - Robur Siena - A.C. Siena calcio World Fan Club Robur 1904

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Siena - Inter 2-3

Stagioni > 2007-2008 > Andata

Fabrizi: Meritavamo di più
PIER LUIGI FABRIZI
Abbiamo fatto un’ottima partita e penso che meritassimo di più di quello che il punteggio sul campo ci ha portato alla fine. Un pareggio avrebbe potuto starci, anche se loro sono una grande squadra, come hanno dimostrato sul 3-1, avendo giocatori di grandissimo livello possono fare risultato anche soltanto con occasioni particolari.
I tifosi sono sempre stati vicino alla squadra dall’inizio della partita e fino alla fine.
Forestieri, non solo per la rete, ma per come ha giocato, ha dimostrato che ci sono dei giovani su cui poter contare. Su di lui mi sono sempre espresso favorevolmente.
Sul mercato, per quanto riguarda il Siena, per ora non c’è niente da aggiungere a quanto già scritto. Vi ricordo che per i giocatori stranieri ci sono delle formalità più lunghe rispetto a quelle previste per i giocatori italiani.
La squadra ha dimostrato dei progressi e a Genova ci ha fatto vedere un Siena che gioca non soltanto contro le grandi squadre, ma contro tutte.
fonte acsiena

Dalla sala stampa
MASSIMO MACCARONE

Non meritavamo la sconfitta, abbiamo fatto un’ottima partita, abbiamo giocato con grande impegno facendo tute le cose che avevamo preparato in settimana. Talvolta magari ci possono essere degli episodi che possono influenzare la gara e sui quali non ci si può fare niente.
Il mio gol è stato importante per il momento in cui è arrivato, eravamo infatti partiti così così e dopo il gol loro abbiamo reagito e abbiamo impostato bene il gioco. Dispiace aver preso il secondo gol in quel modo perché è arrivato nel recupero, mentre sul terzo, quello di Ibrahimovic, non si poteva far niente è stata la prodezza di un campione e c’è solo da fargli i complimenti.
Il “nano” (Forestieri) è entrato bene in partita, ha creato scompiglio ed è quello che deve fare perché ha le caratteristiche per farlo, è giovane deve crescere e migliorarsi, ma ha fatto un gran gol; ha esultato a lungo, deve migliorare anche in quello ma c’è da capirlo è stato il suo primo gol in serie A.
Adesso noi dobbiamo guardare avanti e pensare subito a Palermo. Noi dobbiamo cercare di prendere punti, le nostre concorrenti hanno partite meno difficili in questo periodo e dobbiamo cercare di rimanere agganciati in questa fase per noi più dura per poi fare in tutti modi punti quando arriveranno le partite meno complicate. Comunque noi dobbiamo continuare ad andare in campo per far punti sia con le grandi che con le altre.
FERNANDO FORESTIERI

Dedico il gol a mio padre che ha compiuto gli anni ieri e a me che li compirò tra due giorni. Il gol è stata un’emozione fortissima e poi ho segnato il mio primo gol in A contro l’Inter.
Giocherò quanto deciderà l’allenatore, se il mister mi metterà in campo sono sicuro che potrò fare bene, se deciderà di farmi giocare dieci minuti, giocherò dieci minuti.
Quanto alla prossima partita, mi allenerò con la nazionale e rientrerò mercoledì, quindi non so nemmeno se il mister mi porterà.
La maglietta che ho mostrato dopo il gol l’ha fatta mio nonno, è l’immagine di un santo argentino, io sono molto religioso e tenevo a mostrarla. Mi sono accorto che mentre esultavo sono stato ripreso dalla panchina, avremmo potuto sempre provare a pareggiare, ma al mio primo gol non sono riuscito a non esultare. Mi impegnerò per il futuro a essere più presente in questi momenti e a imparare meglio l’italiano.
SIMONE VERGASSOLA

Il rigore ci poteva stare. Dal campo ho avuto l’impressione che Codrea non si fosse nemmeno accorto di Cruz, ma ha fatto un movimento scomposto e il rigore, ripeto, ci poteva stare. Tuttavia, secondo me, a parti invertite, il rigore non sarebbe stato assegnato.
Avremmo dovuto fare più attenzione ed essere più cattivi nell’azione del gol di Ibrahimovic, abbiamo sbagliato troppo nella stessa azione.
Quanto al rigore che abbiamo chiesto noi, ho visto che ne è stato assegnato uno simile a favore di Del Piero.
Inoltre non ho capito per esempio il poco tempo di recupero concesso alla fine.
Non voglio dire che l’Inter non abbia meritato. È composta da giocatori grandissimi, forti atleticamente e tecnicamente e che sanno giocare a calcio.
Per il proseguimento del campionato sono fiducioso, anche se abbiamo perso le ultime due partite. Oggi abbiamo fatto bene e abbiamo avuto le nostre occasioni, anche a Torino avevamo giocato bene. Dobbiamo pensare subito a Palermo. Conosciamo la nostra classifica, purtroppo è quella che è, ma lo ribadisco, sono fiducioso.
MARIO BERETTA

Sono un po’ arrabbiato per il secondo gol dell’Inter: prendere gol nel minuto di recupero fa sempre un po’ rabbia. E poi bisognerebbe riguardare la traiettoria della palla che secondo me è uscita e rientrata.
Sul rigore sono ancora più arrabbiato. Non si danno rigori così.
Sono arrabbiato anche per i soli due minuti di recupero concessi nel secondo tempo. È stato concesso un minuto nel primo tempo dove non era successo niente, mentre nel secondo tempo ci sono stati i cambi, sono stati persi almeno tre minuti per soccorrere Materazzi, Julio Cesar è stato ammonito perché stava perdendo tempo e di recupero sono stati dati due minuti. Di solito non contesto, ma nelle ultime due partite sono successi vari episodi che non mi hanno convinto e siccome le partite sono fatte da episodi, li commento. A Torino ci sono stati tre episodi, oggi altri tre o quattro e io lo noto perché alla fine resta soltanto la classifica.
Oggi ho visto comunque un ottimo Siena che ha messo in difficoltà l’Inter. Per questo avremmo meritato anche di portare a casa un punto che sarebbe servito per la classifica e per il morale dei ragazzi. Frick? Ha chiesto la sostituzione per una botta che aveva preso in uno scontro con Materazzi e che a caldo non sembrava averlo infastidito.
Forestieri ha fatto il primo gol in serie A, sta lavorando bene, lo stiamo utilizzando come va impiegato un giocatore di 17 anni. I ragazzi devono fare un percorso di un certo tipo, non si possono caricare di eccessive responsabilità, sono sicuro che nei prossimi anni sarà un giocatore importante.
A me interessa la prestazione e cercare di fare punti perché alla fine sono i punti che contano. I ragazzi continuano a giocare con spirito, impegno e determinazione e questo è fondamentale.
Il mercato? Ho fatto le mie richieste alla società e ogni giorno è buono sia per l’entrata che per l’uscita. In qualche ruolo siamo scoperti.
Porta? È importante che oggi abbia visto com’è il campionato italiano. Verificheremo settimana per settimana quando è il caso di inserirlo. Viene dall’altra parte del mondo e l’ambientamento è necessario. Per caratteristiche è una seconda punta.
ROBERTO MANCINI

Sapevamo che la partita sarebbe stata dura, i ragazzi hanno preso bene la gara, concentrati, forse l’unico rammarico è che sul 3-1 ci siamo un po’ fermati, mentre avremmo dovuto spingere ancora.
Credo che la sosta sia importante. Però le partite dopo la sosta sono sempre difficili e oggi abbiamo affrontato una squadra che stava facendo molto bene, per questo dovevamo essere concentrati. Trarremo i benefici della sosta nel futuro. Era importante ricominciare con una vittoria ed è fondamentale mantenere i punti di distacco dalle inseguitrici.
Non avevo visto bene l’azione del rigore, l’ho rivista soltanto adesso alla televisione e mi è sembrato un rigore netto.
Domani incontrerò Maniche.
fonte acsiena

Una cinica Inter passa a Siena. Grande prestazione della Robur, ma passa la capolista nerazzurra
I ragazzi di Mancini passano in vantaggio su un rigore contestato, ma il Siena gioca alla pari con i piu' quotati avversari. Dapprima pareggia, poi sotto due reti accorcia nel finale una partita in cui la squadra di mister Beretta hanno dimostrato una grande grinta. Un buon inizio per la Robur targata 2008. Le pagelle - Le interviste
SIENA – Perdere ed essere contenti. Non certo del risultato, ma della prestazione. Questa la soddisfazione per i tifosi del Siena dopo che l'Inter è passata al “Franchi” per 3 reti a 2 in una gara in cui la Robur ha tenuto in scacco i nerazzurri per lunghi tratti della partita. Beretta schiera un 4-3-1-2 che imbriglia a lungo la squadra di Roberto Mancini che trovo solo a cavallo tra i due tempi le reti che sciolgono l'equilibrio di un incontro che sembrava destinato a tutt'altro risultato.
Prima azione dei campioni d'Italia uscenti. E' il quinto giro di lancette quando Ibrahimovic scatta in contropiede, entra in area da sinistra, raggiunge la linea di fondo e mette in mezzo, dove Manninger sventa in uscita bassa. Un minuto dopo Cruz-Jimenez mettono in crisi la retroguardia bianconera, ma esce dal guscio anche il Siena che inizia a lottare su ogni pallone. La Robur è tonica, corre tantissimo e l'Inter ha difficoltà a gestire il possesso palla anche se a sorpresa passano i nerazzurri. Minuto 24, scontro in area tra Cruz e Codrea, l'interista tocca d'anticipo e il romeno è un po' scomposto, ma la decisione è decisamente dubbia. Segna Ibrahimovic tra i cori di un “Franchi” infuriato. Ma dopo cinque minuti arriva il meritato pareggio, manovra ai limiti dell'area interista con Locatelli che serve una palla morbida che in area pesca Loria che in girata in semispaccata fa carambolare con l'aiuto di Maccarone e Cordoba la palla sul fondo della rete della porta di Julio Cesar. Il Siena sull'uno a uno non si frena, la squadra bianconera continua a spingere e Locatelli è in gran forma e dispensa ottimi tocchi al limite. Al 40' il fantasista toglie palla dai piedi di Maicon e dal limite scarica il sinistro appena sopra la traversa. Ma il calcio è crudele, quando il Siena merita il raddopio nel primo minuto di recupero arriva il raddoppio dell'Inter. Jimenez resiste a tre avversari e crossa da destra, palla lunghissima su cui non arriva Cruz, ma la palla resta in area e un'indecisione della difesa favorisce Ibrahimovic, tocco in mezzo e a un passo da Manninger Cambiasso in scivolata anticipa Codrea e realizza. Due a uno e tutti negli spogliatoi con il Siena sotto choc.
Ad inizio ripresa Beretta cerca di cambiare gli equilibri, toglie un Frick in forma ed entra Corvia, ma la gara si chiude dopo 7 minuti della ripresa quando Chivu serve Ibrahimovic al limite con la palla che s'infila alla sinistra di Manninger sotto l'incrocio. Gran gol dello svedese, è il 3 a 1 di un'Inter cinica che ottiene piu' di quanto ha creato. Il Siena prova ad accorciare le distanze ma non è giornata. Al nono Galloppa si porta al limite dove sfodera un gran diagonale di sinistro, ma Julio Cesar devia in angolo anche se l'arbitro non lo assegna. Cinque minuti dopo ancora i padroni di casa con Locatelli che serve di tacco Corvia solo davanti a Julio Cesar, ma l'attaccante tira addosso al portiere. Ma tutta la pressione dei ragazzi di Beretta si concretizza solo a tempo scaduto, palla su Forestieri per il gol che accorcia solamente le distanze. Tre a due, ma era un Siena che meritava ben altro. Mancini sicuramente ha visto che la Robur targata 2008 è una dura gatta da pelare.
SIENA – INTER 2-3
SIENA: Manninger; Bertotto, Portanova, Loria, De Ceglie; Vergassola, Codrea (30' s.t. Forestieri), Galloppa; Locatelli (38' s.t. Alberto), Frick, Maccarone. Allenatore: Beretta
INTER: Julio Cesar; Maicon (1' s.t. Stankovic), Cordoba, Materazzi, Maxwell (38' s.t. Burdisso); Zanetti, Cambiasso, Chivu; Jimenez (27' s.t. Pelè), Ibrahimovic, Cruz. Allenatore: Mancini
ARBITRO: Girardi di San Donà di Piave
RETE: 26' su rigore e 7' s.t, Ibrahimovic, 31' autorete Cordoba, 46' p.t. Cambiasso, 46' s.t. Forestieri.
NOTE: ammonito Galloppa
fonte calciotoscano

Siena - Inter 2-3, le pagelle dei bianconeri
Siena, Locatelli ancora il migliore tra i bianconeri. El topa Forestieri segna il primo gol con la casacca della Robur. Corvia il peggiore.
In casa nerazzurra davanti a Ibrahimovic c'è solo da inchinarsi.
SIENA
Manninger 5,5: di fronte al genio di Ibrahimovic non può che guardare stupefatto. Nel rigore lo fulmina, nell'eurogol dell'1-3 lo ignora. Si lascia sorprendere nel raddoppio di Cambiasso.
Bertotto 5,5: contro l'Inter c'è da lavorare, e tanto. E prima che l'incontro finisca la sua bombola di ossigeno finisce.
Portanova 5,5: tre gol al passivo sono tante. Ibra è un fenomeno, ma in difesa si commettono troppi errori e troppe dormite.
Loria 6: vele quanto detto per Portanova. Ma limita i danni con quell'esemplare anticipo su Cruz a dieci minuti dalla fine.
De Ceglie 5,5: inesistente nel primo tempo, nel secondo è tra i bianconeri che ci credono di più. Spinge tanto e sforna ai compagni cross che però non trovano fortuna.
Vergassola 6: lottatore di centrocampo, faticatore come sempre, recupera palle e imposta il gioco. Cerca anche la conclusione.
Codrea 5,5: non è almeglio della condizione, eppure si trova in tutte le parti del campo. Anche in area, a gamba alzata, per fermare Cruz... (dal 30' st Forestieri 6: segna contro l'Inter la prima rete stagionale. Un bel riconoscimento per 'el topa', bravo a sfruttare al meglio il poco tempo concessogli dal mister).
Galloppa 5,5: impreciso nel primo tempo, cresce nella ripresa. Si vede di più, ma rimedia un cartellino giallo che lo costringerà a saltare per squalifica la trasferta di Palermo.
Locatelli 6,5: non può essere un caso se le azioni più pericolose del Siena passano dai suoi piedi. Delizioso e utile continua a essere l'uomo più decisivo dei bianconeri (dal 37' st Alberto sv).
Frick 6,5: peccato che sia finito anticipatamente negli spogliatoi proprio in una partita che lo ha visto come grande protagonista. Ha grossi meriti nel gol del pareggio bianconero (dal 1' st Corvia 5: ha sui piedi l'occasione di rimettere il Siena in partita, ma si fa fulminare da un bravissimo Julio Cesar. Che sia giunto all'addio?).
Maccarone 6: probabilmente non tocca la palla in occasione del pareggio bianconero, ma è lì, comunque pronto ad avventarsi sulla palla. E ce la mette tutta, dal'inizio alla fine.
Beretta 6: il suo Siena esce dal campo con l'onore delle armi. Dal suo arrivo se non sono arrivati i punti almeno la Robur ha dimostrato di avere lo spirito giusto per salvarsi.
INTER: Julio Cesar 7, Maicon 5,5 (dal 1' st Stankovic 6), Cordoba 6, Materazzi 6, Maxwell 6 (dal 37' st Burdisso 6), Zanetti 7, Cambiasso 7, Chivu 6,5, Jimenez 6 (dal 27' st Pelè 5,5), Cruz 6, Ibrahimovic 8. All. Mancini 7
fonte calciotoscano

Siena-Inter 2-3: Anno nuovo, Ibra vecchio  La magia dello svedese spegne le velleità dei padroni di casa, il gol di Forestieri arriva troppo tardi.
Il 2008 dei Campioni d’Italia si apre all’Artemio Franchi di Siena, dove i nerazzurri affrontano una squadra rimessa in sesto dalla cura Beretta. Tra gli ospiti, ai lungodegenti Samuel, Dacourt, Figo e Vieira si aggiunge l’assenza di David Suazo, bloccato nel ritiro tournèe di Dubai, con Stankovic che recupera e va in panchina e Crespo che si vede preferito di nuovo il bomber Cruz; tra i padroni di casa il neoacquisto Porta va in tribuna perché il transfer non è ancora arrivato dal Sudamerica, ma mister Beretta schiera comunque una squadra offensiva, mettendo Locatelli alle spalle di Maccarone e Frick.  
Al 5’ un errore di Vergassola favorisce Ibrahimovic, che conquista palla a metacampo, resiste alla carica di Bertotto, arriva sulla linea di fondo e serve basso al centro per Cruz ma l’argentino viene anticipato proprio dall’ex udinese e l’azione sfuma; il Siena cerca l’azione manovrata mentre l’Inter cerca le ripartenze, al 13’, sugli esiti di un calcio d’angolo procuratosi da De Ceglie, Portanova contende la palla a Julio Cesar in uscita che smanaccia malamente, ma l’arbitro fischia carica sul portiere. Al 19’ buona azione dei nerazzurri, con Maxwell e Chivu che scambiano a sinistra, il brasiliano si accentra, sponda per Cruz che dal limite dell’area cerca la conclusione ma l’argentino schiaccia troppo il pallone e la sfera termina a lato. La squadra di Mancini inizia ad ingranare, al 22’ da fuori area è la volta di Ibrahimovic, che controlla di petto e spara un missile verso Manninger, ma la difesa senese devìa in angolo.
Al 24’ pressa ancora la squadra meneghina, Materazzi lancia in area per Cruz, l’argentino anticipa Codrea che entra in maniera scomposta e placca l’argentino, Girardi non ha dubbi e indica il dischetto del rigore; dagli 11 metri va Ibrahimovic, palla rasoterra ma non molto angolata che passa sotto la pancia di Manninger, 0-1! Inter in vantaggio! Al 28’ reazione rabbiosa del Siena, Loria conquista palla su un rinvio di Zanetti, avanza e scambia con Locatelli che gli serve un lob delizioso in area, lo stopper tenta la conclusione al volo ma la palla si spegne di poco a lato. Al 31’ il Siena continua a spingere, Locatelli si avvicina al vertice destro dell’area di rigore interista, salta due uomini, rientra sul sinistro e serve un pallone profondo per Frick, sponda aerea per Maccarone che sulla linea di porta vince il contrato in scivolata con Cordoba e insacca a porta vuota, 1-1! Il punteggio torna in parità!
Dopo alcuni minuti di forte pressione al 40’ si fa ancora pericoloso il Siena; ennesimo pallone recuperato a centrocampo, Frick serve Locatelli che vince il rimpallo con Maicon e dai 20 metri tenta la conclusione, ma la palla termina alta. Al 46’ Jimenez tiene palla sulla destra e serve al centro un pallone invitante, sul secondo palo Cruz viene anticipato e rovina a terra, recupera la sfera Chivu che serve basso Ibrahimovic, solita finta di gambe e palla al centro per Cambiasso che contende la palla allo sfortunato Codrea e nel contrasto la sfera rotola verso la porta sguarnita, 1-2! L’Inter torna in vantaggio! Girardi fischia la fine del primo tempo, una prima frazione assai equilibrata in cui le squadre sono riuscite a sfruttare le poche occasioni da gol prodotte, frutto di un pressing asfissiante del centrocampo senese e della bravura di entrambe le difese.
Nella ripresa entrambi gli allenatori mischiano le carte, con Stankovic che entra al posto di uno spento Maicon e Beretta che manda in campo Corvia al posto di un comunque positivo Frick. Al 49’ è di nuovo pericolosa l’Inter, Cruz serve Jimenez che tenta la conclusione da fuori ma la palla si spegne a lato. Al 52’ l’Inter spinge ancora nel tentativo di chiudere il match, Chivu avanza sulla sinistra e serve all’indietro Ibrahimovic, lo svedese non ci pensa due volte e scarica una botta tremenda da fuori area che si infila nel sette, 1-3! Ancora Ibracadabra! Al 53’ prova la risposta il Siena, Maccarone controlla palla fuori area e tenta la conclusione, ma il tiro a giro termina a lato. Al 54’ è ancora Siena, con Galloppa che recupera palla sulla trequarti e avanza arriva ai 18 metri e sfodera un gran sinistro che fa la barba al palo; il Siena non si arrende.
Al 55’ è ancora Siena, con Maccarone che sfrutta un rimpallo su Maccarone su un rinvio di Cordoba, il trequartista entra in area e serve all’indietro per Codrea, ma Cambiasso sventa tutto. Al 56’ continua la pressione senese, Locatelli addomestica palla tra quattro uomini e serve di tacco Locatelli facendo passare la palla sotto le gambe di Chivu, Corvia si ritrova da solo davanti a Julio Cesar che gli respinge la conclusione. Ma il Siena non si ferma qui, al 57’ spiovente dalla destra di Vergassola, Corvia anticipa Maxwell ma il colpo di testa termina alato. Il forcing del Siena è incessante ma la banda di Mancini resiste all’urto. Al 67’ è ancora Chivu, che recupera palla e la serve a Cruz, l’argentino cerca la conclusione da fuori ma Manninger blocca con sicurezza a terra. Al 79’ Ci riprova il Siena, la cui azione si è comunque affievolita; De Ceglie conquista palla e la serve al centro per Maccarone, Julio Cesar esce a chiudergli lo specchio e vi riesce. All’81’ ancora Maccarone cerca la conclusione da fuori, ma il tiro termina a lato.
Al 82’ De Ceglie perde palla sulla pressione di Ibrahimovic, lo svedese avanza e scambia con Cruz, palla all’indietro per Stankovic che ritorna il pallone allo svedese, lo spilungone cerca la conclusione da appena dentro l’area, è completamente solo, ma il pallone finisce alle stelle. All’84’ è ancora Siena, azione prolungata, Vergassola tenta la conclusione dopo un rimpallo ma Julio Cesar blocca con sicurezza. Al 92’ cerca la rimonta impossibile il Siena, il neo entrato Forestieri  raccoglie una respinta di Materazzi, stop di petto e fulmine da appena dentro l’area che batte Julio Cesar, che non oppone alcuna resistenza, 2-3! Ma forse è troppo tardi. Sul rovesciamento di fronte è Cruz che con un sombrero va via a Portanova, arriva al limite dell’area e appoggia su Ibra, solito gioco di prestigio, palla filtrante che viene deviata da Bertotto sui piedi dello stesso Cruz, l’argentino a tu per tu con Manninger si fa ipnotizzare e l’azione sfuma.
Il match termina così, con un’Inter ancora una volta corsara ma che stavolta soffre più del solito e ha la meglio solo grazie ai colpi dei suoi campioni. Il Siena di Beretta non può rimproverarsi nulla, ha disputato un’ottima partita ed è riuscita a segnare due gol alla difesa meno battuta del campionato, di ottimo auspicio per un prosieguo di campionato tranquillo ed appagante.    
Luigi Di Lauro
TABELLINO
SIENA-INTER  2-3 ( primo tempo 1-2)
MARCATORI: 25’ Ibrahimovic (I) 31’ Maccarone (S) 46’ Cambiasso (I) 52’ Ibrahimovic (I) 92’ Forestieri (S)
SIENA (4-3-3) Manninger 6 Bertotto 5,5 Loria 6 Portanova 6 De Ceglie 6,5 Vergassola 6 Codrea 5,5 ( dal 75’ Forestieri 6,5) Galloppa 6,5 Locatelli 7 ( dall’ 83’ Alberto ng) Maccarone 6 Frick 6 ( dal 46’ Corvia 5) ( A disp. Eleftheropoulos Rossettini Rossi Jarolim) All. M. Beretta 6,5
INTER (4-3-1-2) Julio Cesar 6,5 Maicon 5 ( dal 46’ Stankovic 6 ) Cordoba 5,5 Materazzi 6 Maxwell 6 ( dall’84’ Burdisso ng) Zanetti 6 Cambiasso 6,5 Chivu 7 Jimenez 5 ( dal 72’ Pelè 6) Cruz 5,5 Ibrahimovic 7,5 ( A disp. Orlandoni Cesar Crespo Balotelli ) All. R. Mancini 6
ARBITRO: Girardi 6
AMMONITI: Galloppa (S) Julio Cesar (I) Chivu (I)
RECUPERO: 2’, 2’
fonte goal

Siena da applausi
Ma Ibra vale doppio

L'Inter vince (3-2) la resistenza dei toscani grazie ai gol dello svedese e al solito Cambiasso. Per i bianconeri autorete di Cordoba e sigillo di Forestieri nel finale. Julio Cesar tra i migliori in campo
SIENA, 13 gennaio 2008 - L'anno del pallone comincia sotto lo stesso segno: quello dell'Inter, che a Siena raggiunge l'undicesima vittoria consecutiva tra campionato, Champions e coppa Italia. Un altro passo verso lo scudetto (che allontana la Juve a -10), tutt'altro che agevole per l'ostinazione con cui la squadra di Beretta ha creduto nell'impresa, lottando come una pretendente al quarto posto. Altro che salvezza...
GRINTA SIENA - Il viaggio da Dubai a Siena riporta il "gruppo Mancini" a una realtà più dura di quella lasciata il 23 dicembre. L'euforia sprigionata dal successo nel derby non c'è più, rimpiazzata dall'apprensione tipica di una contesa in equilibrio. Merito del Siena, che sputa sangue su tutto il campo e chiude tutte le linee di passaggio. Il fraseggio corto dell'Inter non produce fiammate. Cruz si limita a un diagonale di poco a lato (19') ma è destino che tutto ruoti attorno a lui in questa stagione. Al 25' El Jardinero s'imbatte in Codrea, che cerca il pallone con la gamba alzata in modo pericoloso. Punizione a due? No, rigore. Ibra non sbaglia dal dischetto mentre Beretta schiuma rabbia in panchina.
REAZIONE - Ci vuole poco per far cambiare espressione al tecnico che ha rivitalizzato una squadra in riserva fino a poche settimane fa. Locatelli e Frick confezionano l'1-1 e poco importa che l'ultimo tocco sia di Cordoba, proteso vanamente nell'anticipo su Maccarone. Alla fine del primo tempo il ribaltone interista: Jimenez crossa da sinistra, Cruz non ci arriva di testa, Ibra segue la traiettoria e rimette al centro per Cambiasso, che anticipa di un soffio Codrea per il 2-1.
DEKI E ZLATAN - Nel secondo tempo Mancini restituisce al campo un giocatore fondamentale come Stankovic, assente dalla trasferta di Palermo. Di conseguenza Zanetti torna al suo vecchio ruolo di terzino. Ma all'Inter non servono grandi aggiustamenti: basta dare la palla giusta a Zlatan Ibrahimovic perché qualcosa accada. Al 52' lo svedese prende la mira da fuori area e dipinge una parabola strepitosa: è il 3-1, da applausi. Un colpo mortale per chiunque abbia affrontato l'Inter in questa stagione. Non per il Siena, che sotto di due gol macina gioco e conclusioni (due, favorevolissime, per Corvia) e combatte fino a quando le gambe reggono. Cioè fino al 93', poco dopo il 3-2 centrato da Forestieri con una cannonata di destro dal limite. Degna conclusione di una sfida vibrante, che assegna ai nerazzurri un surplus di orgoglio e forza morale.

Nel segno di Ibra: l'Inter non cambia marcia e passa a Siena
Dom 13 Gen, 06:43 PM
L''Inter non inciampa nella sosta. Chi sperava che il break del campionato per le vacanze invernali potesse aggiungere un pizzico di pepe alla lotta scudetto e'' rimasto deluso: i nerazzurri vincono 3-2 a Siena e prolungano la loro "dittatura" in una classifica che dopo 18 giornate li vede primi a piu'' sette sulla Roma e addirittura a piu'' dieci sulla Juve. E definire inseguitrici le pur ottime squadre di Spalletti e Ranieri viene sempre piu'' difficile.
C'' e'' da dire che difficile e'' stata anche la trasferta in Toscana dell''Inter. In casa di un Siena alla disperata ricerca di punti salvezza e abbastanza libero da timori reverenziali che sarebbero stati comprensibilissimi, Mancini ha dovuto affidarsi alla sempre verde vena di Zlatan Ibrahimovic, autore della solita gara sopra le righe, con colpi di fioretto alternati a sciabolate tremende.
Prima il rigore, generosamente concesso da Girardi per un gioco pericoloso su Cruz, trasformato con un bolide imprendibile nell''angolino basso, poi l''assist per il raddoppio facile facile di Cambiasso dopo che Maccarone (in collaborazione con Cordoba) aveva momentaneamente pareggiato i conti. E ancora in apertura di ripresa il gol del 3-1, quando Ibra - lasciato colpevolmente solo a qualche metro dal vertice sinistro dell''area senese - ha deciso di mettere una pesante ipoteca sui tre punti con una sassata che si e'' infilata dritta sotto al sette.
Il gol nel finale dell''argentino Forestieri ha semplicemente confermato tutto il bene che si dice del talento del Siena, ma e'' risultato del tutto ininfluente ai fini del tabellino. L''Inter mette in fila la settima vittoria in campionato sul campo che nella stagione passato fu teatro della festa scudetto. Quest''anno per la matematica era davvero troppo presto, ma i numeri sono ugualmente impietosi per le avversarie.
fonte yahoo

Siena: Beretta ‘Il rigore non c’era’
Dom 13 Gen, 06:10 PM
Mario Beretta, tecnico del Siena, non e` soddisfatto solo del risultato ottenuto dai bianconeri con l’Inter. ”Abbiamo preso gol su rigore e poi dopo una palla inattiva, ma abbiamo creato molto giocando a viso aperto con l’Inter. La mentalita` deve essere quella di giocare cosi`, a viso aperto contro tutti, anche se poi contro i nerazzurri avremmo perso nove volte su dieci” .
Per Beretta c’e` spazio alle recriminazioni: ”Ho rivisto l’azione del rigore e non c’era assolutamente. Poteva essere considerato una gamba tesa, il fallo forse c’era ma non era proprio da rigore, tanto che si e` fatto piu` male il nostro giocatore. Poi i minuti di recupero finali sono stati assurdi, troppo pochi. L’arbitraggio non ci ha convinto molto. Anche nel secondo gol forse la palla poteva avere superato la linea di fondo. Anche con la Juventus abbiamo avuto qualche episodio a sfavore. Certo, non ne vogliamo a favore, ma vogliamo almeno ricevere quanto ci meritiamo” .
Beretta assolve i suoi e guarda avanti: ”Al di la` di questo la squadra ha fatto un’ottima partita. Non si e` persa d’animo, peccato non aver portato a casa almeno un punto. In casa dovremo cercare di fare ancora punti, ma non importa se poi dovessimo andare a farli fuori” .
Sul piano del mercato, specie per quanto riguarda l’attacco: ”Oggi Maccarone ha fatto gol, Frick ha fatto bene finche` ha giocato. Ora stiamo valutando di puntellare la squadra, comunque ci pensera` la societa`” .
fonte yahoo

Siena-Inter: Beretta contro arbitro
Dom 13 Gen, 08:23 PM
(ANSA) - SIENA, 13 GEN - 'L'Inter e' la squadra piu' forte del mondo, ma per questo non ha bisogno di aiuti arbitrali'.
Cosi' il tecnico del Siena, Beretta. L'analisi dell'allenatore parte dall'azione che ha portato l'Inter in vantaggio: 'Rigori cosi' non si danno, o si danno sempre, vedi il contatto Locatelli-Pele'. Soprattutto non mi e' piaciuta la gestione complessiva della gara'. Il problema, aggiunge Beretta, e' che gia' contro la Juve c'erano state troppe situazioni sfavorevoli: 'e' una brutta aria'


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