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SIENA-INTER 0-1: ARRIVEDERCI SERIE A 16/05/2010
SIENA (4-1-4-1): Curci, Rosi, Terzi, Cribari (dal 1' st Brandao) Del Grosso, Codrea (dal 36' st Reginlado), Jajalo, Vergassola, Ekdal, Ghezzal; Maccarone (dal 9' st Calaiò). All. Malesani
A disp.: Ivanov, Brandao, malagò, Jarolim, Tziolis, calaiò, Reginaldo
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar, Maicon, Materazzi, Samuel, Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (dal 9' st Pandev), Balotelli (dal 14' st Stankovic), Sneijder (dal 28' st Chivu), Eto'o, Milito. All. Mourinho
A disp.: Toldo, Lucio, Chivu, Stankovic, Muntari, Mariga, Pandev
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno (Nicoletti-Maggiani/De Marco)
ANGOLI: 5-9
AMMONITI: 11' pt Del Grosso (S), 17' pt Cribari (S), 19' st Brandao (S), 20' st Codrea (S), 40' st Chivu (I), 47' st Toldo
ESPULSI: nessuno
MARCATORI: 12' st Milito (I)
SPETTATORI: 15.373 (abbonati: 8444, paganti: 6929)
Congedarsi dalla serie A con onore: il Siena lo ha fatto. Giocando contro l'Inter un primo tempo attento, pronto a ferire il colpo. Rischiando di passare in vantaggio per poi arrendersi alla giocata di un grande campione come Milito. Dispiace, al fischio finale di una gara come quella di oggi, sapere che l'anno prossimo la Robur sarà in serie B. Rincuora invece il Canto della Verbena risuonato al Franchi tra le urla di alla gioia dell'Inter Campione d'Italia. Tradotto: non è un addio, ma solo un arrivederci.
Per l'ultima partita del Siena in serie A Malesani preferisce Terzi a Malagò, Ghezzal a Reginaldo. Mourinho si affida a Materazzi in difesa e a Balotelli in attacco.
Si parte con il minuto di raccoglimento in ricordo di Lauro Toneatto, indimenticabile protagonista della storia bianconera.
Mentre al 2' Ghezzal ferma fallosamente Balotelli (è poi proprio l'algerino a ribattere la punizione di Sneijder), al 4' Motta lancia Milito che stoppa in area ma poi scivola sulla linea di fondo. Al 6' Siena vicinissimo al vantaggio: Jajalo, con l'aiuto di Rosi recupera un'ottima palla e crossa in area: Ekdal stoppa, salta Samuel, elude Julio Cesar e a porta vuota mette fuori. E' però l'Inter che in pochi minuti sfiora l'1-0: al 12' Balotelli al volo non centra lo specchio della porta, al minuto successivo Curci esce su Milito che anticipa il tiro e mette fuori di poco. Allo scoccare del quarto d'ora ottima la chiusura di Rosi su Balotelli. Grandissimo intervento di Curci al 23': Maicon crossa, Balotelli serve Milito, il portiere bianconero dice no al colpo di testa ravvicinato dell'argentino. Al 27' Rosi anticipa Eto'o e manda in angolo, sugli sviluppi Samuel sul fondo. Nuova prodezza di Curci al 30', pronto a ribattere il colpo di testa del numero 25 nerazzurro. Altissimo il tiro di Maicon al 32'. Al 33' Maccarone, al limite dell'area, scambia con Vergassola che scivola proprio al momento del tiro e Julio Cesar non ha problemi. Insuperabile Curci: è il 35' quando Eto'o con un sinistro al volo ravvicinato cerca di beffarlo, niente da fare per il camerunense. Dall'altra parte ottimo anche l'intervento di Julio Cesar: al 37' ribatte la conclusione dalla distanza di Maccarone. Al 38' ci prova Balotelli: la sua potente rovesciata colpisce la traversa, con Curci che sfiora appena. Mentre il maxi schermo annuncia il vantaggio della Roma, l'Inter rischia di brutto: al 42' Jajalo non trova il coraggio di concludere, poi lancia troppo lungo a Maccarone, i nerazzurri rifugiano in corner. Allo scadere l'estremo difensore bianconero è bravo ad anticipare Balotelli con una presa a terra.
Nel recupero nessun nerazzurro riesce ad approfittare del cross di Maicon.
Nella ripresa Cribari lascia il posto a Brandao (problemi a un occhio per il brasiliano). Passano giusto tre minuti che la Robur reclama un rigore: Thiago Motta prende con il braccio il cross di Rosi. Al minuto successivo provvidenziale la chiusura di Terzi su Balotelli. Con Maccarone fuori per infortunio, Zanetti si mangia tre avversari passa a Milito che tira dalla distanza: Curci c'è e mette in angolo. Al 10' fuori il tiro dalla distanza di Cambiasso, dopo un'azione manovrata dei nerazzurri. Il gol dell'Inter arriva al 12': Milito riceve da Zanetti parte in linea e con un diagonale imparabile batte Curci. Al 16' Terzi intercetta il passaggio di Sneijder per Milito e opta per il fallo laterale. Al 24' Calaiò si allunga troppo la palla, debole e spreciso il diagonale di Milito al 25'. Altissimo poi il tiro di Stankovic dai trenta metri. Al 26' nessun problema per Julio Cesar sulla conclusione di Jajalo. Alla mezz'ora ci prova di nuovo Stankovic: Ekdal perde palla e il serbo centra la traversa. Al 31' Milito trova di nuovo sulla propria strada un grande Curci, sulla ribattuta Pandev segna ma è in fuorigioco. Al 34' Brandao respinge il destro di Eto'o. Al 41' lungo di poco il tiro-cross di Rosi. Rosi ci crede fino alla fine e al 44' punta la porta nerazzurra: Julio Cesar blocca in due tempi. Alta nel primo minuto di recupero la conclusione di Milito. Lo Scudetto va all'Inter, il Siena saluta la massima categoria. E proprio dal canto “Torneremo in serie A” intonato dai tifosi bianconeri la Robur dovrà ripartire per risalire subito verso il calcio che conta. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line
DALLA SALA STAMPA:
Alberto Malesani: “Con la partita di oggi abbiamo dato dignità al nostro campionato. L'Inter ha vinto, ma se l'è sudata, s'è guadagnato la vittoria. Potevamo anche pareggiare, se avessimo sfruttato la loro tensione. Loro hanno vinto grazie alla giocata di un grande giocatori, alla fine sono i campioni che fanno la differenza: solo lui poteva infilzarci. Ho sostituito Cribari perché non ci vedeva bene, Maccarone perché si è infortunato. E' stata una delle nostre migliori gare, in linea a quelle che abbiamo giocato da quando siamo diventati una squadra. In questo periodo non ho parlato perché se parlo penso quello che dico o altrimenti sto zitto. Qua era diventata una commedia dove ognuno faceva la sua parte e non mi andava bene. Ho fatto tutto quello che potevo, che era nel mio dna, e per poco non abbiamo sfiorato il miracolo. Ci è mancato il salto di qualità, ma abbiamo lavorato sodo, duramente. Ora il mio lavoro è finito, per quanto riguarda una mia possibile conferma le domande vanno rivolte alla società. Non ci penso, ma sono commosso perché è stato bello uscire tra gli applausi di una tifoseria retrocessa. Certe cose succedono solo in Inghilterra. Siena anche oggi ha dato prova della sua civiltà. La gente ha capito quanto questa squadra ci abbia provato. Rimarrò sempre grato a Siena. Sono sicuro che con le qualità di Giorgio Perinetti, un grande acquisto, e la motivazione di Mezzaroma, la Robur riuscirà a risalire subito. Indipendentemente da chi sarà seduto in panchina. E' stato intrapreso un lavoro, basta saperlo portare avanti. Il Siena ha la possibilità di ripartire alla grande. Non abbiate paura, siete nelle mani giuste per risalire. Mi sento anche di ringraziare la stampa perché nonostante la retrocessione ho ricevuto più complimenti quest'anno che quando ho Mourinho? Bisogna stare attenti quando si parla di lui, perché è sempre rischioso. Dico che no, non ha cambiato il calcio, ma che ha la grande qualità di saper motivare i suoi giocatori. Una dote importantissima nel mondo attuale del calcio. Individualista, molto diverso a quello dove ho iniziato, vincendo, io venti anni fa. E sono anche sicuro che da grande studioso qual è, anche lui abbia imparato tanto dai nostri grandi allenatori italiani”.
Valentina Mezzaroma: "Purtroppo è finita così, ma noi faremo di tutto per tornare subito in serie A. Il nuovo allenatore? La decisione verrà presa prestissimo, mio fratello e il dottor Perinetti stanno lavorando tantissimo proprio per questo. Faccio comunque i miei complimenti a Malesani, che ha fatto di tutto per la salvezza. A lui va naturalmente tutto il nostro affetto. Maccarone? Spero vivamente che rimanga. Certe decisioni si prendono sempre in due, ma la mia speranza è che rimanga con noi".
Massimo Moratti: "L'Inter mi ha fatto proprio un bel regalo. Siamo orgogliosi di questo successo, la squadra, dirigenti proprio come i nostri tifosi. E' stata dura, ho avuto anche un po' paura, ma ce l'abbiamo fatta. Ora la massima concentrazione per la finale di Champions, dopo risolveremo anche la questione Mourinho. Il Siena? Mi auguro che torni subito in A, altrimenti come facciamo noi a vincere gli scudetti?".
Marco Tronchetti Provera: "Abbiamo sofferto fino alla fine, ma la squadra c'era. Il Siena ha fatto la sua partita, onore ai bianconeri, onore alla Roma, gloria all'Inter".
Ernesto Paolillo: "Se Mourinho non ha parlato fino a ora è perché era concentrato al massimo. Gli vanno riconosciuti grandi meriti per questo successo. Il Siena ci ha reso la vita difficile, ma la vittoria è ancora più bella, strameritata sul campo. Merito anche alla Roma per aver reso vivo il campionato".
Massimo Maccarone: "Ho avvertito un dolore alla gamba, per questo ho preferito non continuare. Sono contento di aver ricevuto il Fedelissimo d'Oro, sono cose che fanno sempre piacere, come mi ha reso orgoglioso l'affetto sentito ogg. Ci siamo giocati la partita, era giusto così, lo dico io che ho anche giocato in Inghilterra. Purtroppo è finita con la retrocessione: abbiamo avuto grossi limiti, ma anche tanta sfortuna, quella sfortuna che non avevamo avuto negli altri anni. Ci ha fatto retrocedere un insieme di cose, ma ora l'importante è ricostruire quella famigla che ha sempre fatto la fortuna del Siena. Il campionato di B è molto difficile. Il mio futuro? Nei prossimi giorni parlerò con la società. Devo prendere una decisione imporatnte per il mio futuro: l'ho sempre detto, sto bene a Siena e se dovessi andare via non tradirei la Robur, ma onorerei la mia carriera".
Gonzalo Brandao: "Mi ha fatto piacere vestire la maglia del Siena un'altra volta. Ho cercato di dare il massimo. Purtroppo dopo Cagliari sono incappato in una squalifica e in un infortunio che mi ha tenuto fuori per un mese. Pratali, al mio posto, ha fatto molto bene. Io ho cercato di impegnarmi in allenamento, ma le decisioni spettano sempre al mister. In settimana mi ha visto bene, oggi mi ha fatto giocare. Il mio futuro? Ho un contratto che mi lega al Siena fino al 2013: sono uno degli artefici della retrocessione, voglio essere uno dei protagonisti che riportranno la Robur in serie A". (a.go.)
José Mourinho: “E' stata dura. Fino a questo momento non ho voluto parlare perché avevamo il campionato in tasca, poi tutto è cambiato. Per nostra responsabilità ma non solo. Ho preferito non parlare, tanto ogni volta finiva allo stesso modo. Anche oggi ho rischiato di non stare in panchina... Che ho fatto? Che ho fatto io? Ho rischiato per una battuta. Ci sono stati dei momenti in cui non ho sentito questo Paese come il mio, non mi sentivo felice. Poi però non c'era tempo di pensare, impegnati in un atripla competizione. Questa è una settimana storica per me, per l'Inter e dobbiamo rimanere concentrati. Sono l'allenatore dell'Inter e orgoglioso di esserlo, questi colori li ho dentro e li avrò dentro per sempre. Queste dichiarazioni suonano come un addio? L'addio lo do a Siena perché sicuramente l'anno prossimo non tornerò. Mi dispiace, Siena è una città bellissima, un club serio che oggi si è giocato la sua partita come doveva essere. Se avesse giocato sempre così non sarebbe mai retrocesso”.
Diego Milito: “Oggi ho segnato il gol più importante della mia carriera. Sono contento che la palla sia entrata dopo tante occasioni fallite nel primo tempo. E' stato bello vincere soffrendo. Ora massima concentrazione per la partita di sabato”.
Javier Zanetti: “Dedico questo successo alla famiglia. Siamo contentissimi, abbiamo vinto contro tutto e tutti. Abbiamo dimostrato la nostra forza. Nessuno ci ha regalato niente, faccio comunque i miei complimenti alla Roma che ha lottato fino all'ultimo”.
Julio Cesar: “E' stata una partita bellissima, quella che da sola ha deciso un interi campionato. Emozionante. I miei complimenti anche alla Roma”.
Dejan Stankovic: “Mourinho è il miglior allenatore del mondo, un grazie alla società che lo ha portato allestendo una squadra tanto competitiva”. (a.go.)
Fonte: Are-Fedelissimo on line
Serie A - Solito immenso Milito, e lo scudetto è ancora nerazzurro!
Eurosport - dom, 16 mag 13:56:00 2010
L'Inter vince il suo quinto scudetto di fila. La zampata decisiva porta la firma di Diego Milito: "El Principe" decide contro il Siena e regala il "double" alla squadra di Mourinho. Inutile la vittoria della Roma di Ranieri sul campo del Chievo. La Sampdoria batte il Napoli e vola in Champions
L’epilogo era scontato, anche se la corazzata nerazzurra ha rischiato e sudato più del previsto per mettere in bacheca il suo quinto titolo nazionale consecutivo. A 45 minuti dal termine del campionato, infatti, lo scudetto è cucito virtualmente sulle maglie dei giallorossi grazie al 14esimo gol stagionale di Mirko Vucinic che con un destro da antologia fa saltare in aria i 20.000 giallorossi presenti al Bentegodi. Lo imita pochi secondi più tardi con una rete ancor più bella De Rossi, autore dell’assist per il montenegrino, che fa sognare i tifosi della Lupa, tutti incollati alla radiolina in attesa di notizie da Siena, dove l’Inter non riesce a sbloccare il risultato e anzi rischia parecchio in avvio di gara con Ekdal che davanti a Julio Cesar mette fuori.
SOLITO IMMENSO PRINCIPE - Curci sembra in giornata di grazia e la porta senese appare stregata: Milito si divora un gol che abitualmente segnerebbe bendato, Balotelli sciupa da due passi e poi centra una clamorosa traversa. Insomma, gli ingredienti per un “remake” del 5 maggio non mancano, ma nella ripresa la dea bendata assiste la truppa di Mourinho. Prima un netto fallo di mano in area di Thiago Motta su cross di Rosi non viene sanzionato non viene sanzionato da Morganti, poi l’Inter trova il gol-Scudetto al 56’ grazie al 22esimo sigillo in campionato di Diego Milito, che insacca dopo una classica percussione di capitan Zanetti. Esplode la gioia dei tifosi nerazzurri presenti a Siena (nella foto AP/LaPresse), in attesa dell’esodo verso il Santiago Bernabeu di Madrid. Stankovic fa tremare ancora la traversa, prima che nel finale Julio Cesar regali l’ultimo brivido all’Inter
SAMP NELL’EUROPA CHE CONTA - Emozionante la lotta all’ultimo posto utile in Champions League: ai preliminari andrà la Sampdoria di Del Neri, che supera 1-0 il Napoli grazie al solito Pazzini. Il sogno europeo del Palermo di Zamparini dura solo 35 minuti: e pensare che i rosanero erano partiti alla grande all’Azzurri d’Italia contro l’Atalanta grazie alla rete di Cavani che regalava il quarto posto virtuale. In avvio di ripresa però arriva puntuale il pareggio di Ceravolo, una doccia fredda per il club siciliano che vede infrangersi il sogno della prestigiosa competizione continentale quando al minuti 54 Pazzini fa esplodere il Luigi Ferraris e regala i tre punti decisivi per i preliminari di Champions. Inutile alla fine il rigore realizzato da Cavani e regalato dall’arbitro Rocchi, che comunque non avrebbe cambiato i destini europei delle due squadre. Onore comunque alla squadra di Delio Rossi e all’Atalanta che archivia un anno sfortunato con un’onorevole prestazione.
SORRIDE IL PARMA DI GUIDOLIN - L’ultima giornata di campionato non conta nulla ai fini della classifica per il Parma di Guidolin, alla sua ultima sulla panchina dei ducali. A ringraziare il tecnico veneto per la decorosa stagione ci pensa Lanzafame: il giovane attaccante mette a segno una pregevole doppietta che stende il Livorno (3-1). I labronici sono castigati anche dall’ex Morrone e siglano il gol della bandiera con Danilevicius. Saluta la Serie A con una rete da incorniciare anche Adailton, che con un sinistro terrificante sblocca il risultato a Cagliari prima che il Bologna già salvo venga raggiunto da Ragatzu. Successi di misura per Bari contro la Fiorentina: al San Nicola decide la prima rete in Serie A di Stellini, e del Catania che piega il Genoa grazie a Maxi López.
Eurosport
Siena-Inter 0-1: Prima la PAURA, poi il solito PRINCIPE... INTER CAMPIONE D'ITALIA!
18esimo titolo per i nerazzurri, quinto consecutivo.
L’inter si sbarazza di una trasferta insidiosissima e batte il Siena per 1-0. Dopo aver anche rischiato nel primo tempo, i nerazzurri passano al 57’ con Milito e portano a casa il diciottesimo. Quello più difficile e più discusso. Ma per forza di cose il più bello.
In campo – La novità più importante si chiama Mario Balotelli. Nel momento più delicato Mou lo preferisce a Pandev. Nessun rischio, invece, per Lucio, che si accomoda in panchina. In mezzo la diga composta da Motta e Cambiasso. Malesani cambia idea tante volte, alla fine mette Ghezzal ed esclude due papabili come Calaiò e Reginaldo.
Si gioca – L’Inter parte in controllo, ma, come spesso avviene in questi casi, rischia subito l’imbarcata. La difesa si perde Ekdal in mezzo all’area, ma il centrocampista di scuola Juve fallisce clamorosamente l’1-0. Balotelli si mette in proprio: al 13’ calcia al volo di piatto, la palla sibila il palo. Poco dopo è Milito ad accarezzare la sfera sull’uscita di Curci, la mira non va. L’Inter è in dominio territoriale, ma i toscani sono lesti in ripartenza. I calci piazzati diventano un’ottima alternativa al gioco per provare a sfondare: dopo un colpo di testa ravvicinato di Milito spazzato da Curci, il portiere è bravo a non crollare sulla capocciata di Motta. Anche Samuel va in elevazione, senza fortuna. Maccarone e Jajalo riportano gli spettri sulla panchina di Mou: il primo fa partire un missile terra-aria che Julio Cesar esorcizza, il secondo si vede deviare in angolo un piazzato a botta sicura. In mezzo, l’occasione più ghiotta capita a Balotelli, migliore in campo fra i suoi: rovesciata perfetta in mezzo all’area, traversa piena! Nel finale del primo tempo le nubi si addensano sul Franchi: l’Inter non sfonda, la Roma sì.
Qualcuno però si dimentica di Milito. L’argentino, rimasto un po’ in ombra, decide di diventare l’uomo dello scudetto. Così mette paura a Curci con una botta micidiale, che l’ex giallorosso devia in angolo con un colpo di reni entusiasmante. Ma poco dopo Zanetti avvia un‘azione di forza sulla sinistra, Milito porta avanti il pallone e spedisce con la punta in fondo al sacco: 1-0 liberatorio, che fa esplodere il Franchi nerazzurro. E’ il 57’, c’è ancora tanto da faticare. Ma la perdita di Maccarone è troppo anche per questo Siena, che si blocca un po’. Così l’Inter può fare la gara e andare a ripetizione vicino al raddoppio: Curci ha un conto aperto col Principe e gli soffoca in gola l’urlo del 2-0. Stankovic, poco prima, scheggiava la traversa con un bolide di destro. Ma l’Inter non si smentisce mai e il finale è una gara a scacchi: Rosi va vicino al goal per due volte, nel secondo con lo zampino di Julio Cesar, che si fa sfuggire un pallone in piena area e rischia la paperissima. Ma la bandiera a scacchi è vicina, troppo. Moratti finalmente sorride. Segno che lo scudetto è in tasca.
La chiave – Il goal del Principe spacca in due la partita. Un’iniziativa pressoché personale dell’argentino, capace di attirare su di sé la difesa come una calamita, salvo colpirla con un colpo da biliardo. Prima, nonostante il buon gioco della Mou-band, il vantaggio non arriva. Il Siena è bravo in ripartenza e crea non pochi fastidi. Una squadra quadrata, però, è quella che sa soffrire.
La chicca – Balotelli colleziona una partita da big. Proteste a zero, tanta corsa e numeri da fenomeno. Come la rovesciata che al 38’ del primo tempo zittisce lo stadio. Coordinazione perfetta, scelta di tempo magistrale, traversa piena. E’ solo uno dei bei gesti di Mario in questo pomeriggio da ricordare anche per lui.
Top&Flop – Zanetti è un guerriero anche oggi. Motta e Cambiasso danno ordine al centrocampo, solo Sneijdere appare un po’ svagato. Bene i giocatori chiave del Siena: Maccarone non dà punti di riferimento, come Jajalo. Rosi sente la partita e sfodera una prestazione all’altezza.
fonte goal
Malesani: "Grazie a Siena"
16 maggio 2010 - Malesani fa i complimenti a Mourinho al termine di Siena-Inter: "È uno che ottiene il massimo dai propri giocatori e questo è importante - ha detto l'allenatore bianconero -. Ci sono tanti allenatori che vincono, ma ce ne sono alcuni che riescono ad ottenere il massimo dal punto di vista delle motivazioni. Lui in questo è bravissimo. È uno molto meticoloso, ha imparato anche dai nostri allenatori". Malesani fa i complimenti anche al presidente Moratti: "Io che sono sempre stato milanista devo dire di essere molto contento per Moratti - ha detto Malesani -. È sempre la società che fa la differenza". Il Siena è uscito dal campo fra gli applausi dei propri sostenitori: "Queste cose succedono solo in Inghilterra. La nostra gente ha capito lo sforzo che abbiamo fatto - ha detto Malesani -. Onore all'Inter, ma credo che oggi il Siena non meritasse di perdere". L'allenatore non svela niente riguardo al proprio futuro: "Ho fatto il mio lavoro - ha detto -, abbiamo provato a compiere il miracolo per rincorrere la salvezza, ora dovete chiedere alla società. Non dipende da me. Posso solo dire che non mi era mai capitato di retrocedere e ricevere così tanti complimenti. Ringrazio tutti quanti".
fonte gazzetta
Inter, Siena come Madrid
Coi titolari e col 4-2-3-1
Domani la "finale" per il secondo titolo stagionale: Mourinho pensa a una squadra aggressiva per chiudere subito i discorsi, e con tutti i "pezzi grossi" in campo. Balotelli favorito su Pandev, Thiago Motta all'ultima gara stagionale e in campo almeno otto dei prossimi protagonisti della storica finale di coppa
MILANO, 15 maggio 2010 - Domani festeggia il 65° compleanno, e non vorrebbe aver sorprese come regalo. Massimo Moratti attenderà le 17 (minuto più, minuto meno) per spegnere le candeline, augurandosi che siano 18. l'Inter è partita per Siena alla caccia del suo diciottesimo titolo, il quinto consecutivo (compreso quello del 2006 del post-Calciopoli), il secondo targato Mourinho. Per farlo senza aspettare notizie da Verona serve una vittoria, e il presidente nell'intervista di oggi alla Gazzetta è stato chiaro: "A Siena sarà dura come a Madrid, spero che i miei lo abbiano capito".
due finali — Non aveva bisogno di moniti José Mourinho: se da un parte ammette di essere un po' distratto dalla Champions ("Difficile non pensarci"), dall'altra il tecnico è maestro nel tenere alta la tensione. Un po' citando Jean-Paul Sartre, un po' probabilmente con discorsi ai giocatori, molto anche scegliendo la formazione. Che sarà la migliore possibile: se a Siena sarà dura come a Madrid, anche la formazione deve essere simile. Le uniche differenze, infatti, potrebbero essere costituite da Thiago Motta (in campo domani, ma squalificato in Champions) e da Lucio. Il brasiliano ci sarà sicuramente contro il Bayern, mentre domani, anche se recuperato, potrebbe partire dalla panchina. Lasciando così un posto al centro della difesa a Marco Materazzi: Matrix in carriera ha giocato 6 volte contro il Siena in A, segnando 3 gol (il miglior marcatore contro i bianconeri dell'intera rosa interista). In realtà esiste anche un altro dubbio, quello fra Balotelli e Pandev, ma, a meno di nuove crisi nei rapporti con Mario, il ballottaggio si riproporrà anche a Madrid. Mario è favorito per domani, per la finale si vedrà.
subito all'attacco — Per il resto, ossia almeno otto undicesimi, sarà la stessa squadra. E lo stesso impianto tattico, quel 4-2-3-1 diventato modulo base e ottimo per aggredire gli avversari. L'Inter lo farà soprattutto a Siena (la squadra che subisce più gol nel primo quarto d'ora), per provare a chiudere subito i discorsi ed evitare tensioni eccessive e di trovarsi in balia dell'"imponderabile" negli ultimi minuti. Contro la squadra di Van Gaal, invece, andrà in onda la formula più accorta dello stesso modulo: identici protagonisti, ma qualche attenzione in più, perché Jajalo non è Robben. Ma non ditelo a Moratti e Mourinho.
Valerio Clari